Rifiuti in Campania

CHI PARLA, CHI AGISCE

RifiutiIL GOVERNO NON DICHIARA LO STATO DI EMERGENZA, CIRIELLI MINACCIA DI LASCIARE IL PDL MA INTANTO SALERNO CITTA’ SI ASSICURA PER UN ANNO LA RACCOLTA DELL’INDIFFERENZIATO
– L’impianto di Sardone, nel comune di Giffoni Valle Piana, funzionerà fino a domani come valvola di sfogo per lo STIR di Battipaglia, poi tutto tornerà alla normalità, con i disagi, facili da prevedere, per la raccolta della frazione indifferenziata nei rifiuti in buona parte della provincia di Salerno.

Ieri la riunione del Consiglio dei Ministri non ha adottato alcun provvedimento per la emergenza rifiuti in Campania: tutti attendevano un decreto legge che dichiarando lo stato di emergenza autorizzasse il trasferimento dei rifiuti all’interno delle discariche di altre Regioni.
Nulla da fase, il veto della Lega ancora una volta ha dettato i tempi della politica che oggi lascia la Campania dinanzi ad una situazione a dir poco drammatica, tanto che lo stesso Governatore Caldoro chiede a gran voce l’intervento romano.
Il Presidente della Provincia CIRIELLI minaccia, intanto, di lasciare il Partito del Popolo della Libertà se, a breve, non giungeranno risposte concrete dai Palazzi romani. A Palazzo Sant’agostino, come anche a Napoli, si attende l’intervento del Governo e non è stata presa neppure in considerazione l’ipotesi di lavorare ad una nuova discarica provinciale che, non sia, le parole sono dello stesso CIRIELLI, quella di Macchia Soprana nel comune di Serre.-
Nel frattempo l’unico comune che non soffre della situazione di stallo in cui si sono venuti a trovare gli impianti gestiti dalla società ECOAMBIENTE del Presidente Roberto Celano è quello di Salerno.
Dagli uffici di Palazzo di Città giungono messaggi di ottimismo: almeno fino al termine del 2011 il comune di Salerno ha trovato una soluzione alternativa, prevista dalla legge vigente, che consente una regolare raccolta ma soprattutto un normale ciclo di gestione che evita di lasciare per strada rifiuti. E questo è sufficiente a dimostrare la capacità amministrativa di un ente che, oggi, resta una mosca bianca in tutto il panorama regionale.

 

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