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SCAFATI. RIESAME CONFERMA CARCERE PER ALIBERTI: “SPERO DI DIFENDERMI IN UN PROCESSO”

altAffida ai social network il primo commento alla decisione dei giudici del Tribunale del Riesame: l’ex sindaco di Scafati Pasquale Aliberti chiede, ora, di potersi difendere all’interno di un processo. 

Apprendo con profondo rammarico ma anche animato dal coraggio e dalla forza della mia famiglia e dei miei figli della decisione del Tribunale del Riesame di Salerno, dopo l’annullamento della misura carceraria da parte della Cassazione, che, invece, ha voluto riconfermare il mio #arresto dopo un’indagine che dura da oltre 2,5 anni e che dopo perquisizioni interrogatori visione di atti amministrativi e appalti ancora oggi non si è conclusa.

Nella motivazione della sentenza del Tribunale leggo testualmente che sarei un soggetto pericoloso perché “….. risulta che Aliberti abbia aperto un profilo Facebook…. attraverso tale social egli continua ad interagire con la cittadinanza di Scafati in modo da mantenere viva l’attenzione politica sulla sua figura ed a imprimere la convinzione della sua perdurante influenza nelle scelte politiche che interessano il governo della città (ADDIRITTURA INFLUENZEREI LE SCELTE DEI COMMISSARI?) …… infatti risulta che tale profilo analizzato contiene post sulla sua bacheca definita UNA GRANDE COMUNITÀ CHE SI CONFRONTA CON 15 MILA PERSONE. In tale profilo Facebook ALIBERTI – dice la sentenza – esprime opinioni anche gravi sull’operato della politica Scafatese, contesta l’operato della Commissione Straordinaria….. così dimostrando il suo perdurare interessamento il coinvolgimento alla vita politica del Comune di Scafati. Se ne riportano testimonianze di alcuni post….. “.

Pensavo di essere un uomo che avesse la possibilità di esprimere i propri convincimenti personali, le sue opinioni e le proprie critiche in un paese Italia che I padri fondatori hanno detto di essere libero e democratico nella Costituzione.

È vero sono indagato per reati gravi da oltre 2.5 anni in attesa si chiudano le indagini e di poter essere giudicato su fatti di cui non ho neppure conoscenza in un confronto che si fondi su prove e non solo denunce o presunzioni. Questo per dimostrare che non solo non ho mai avuto rapporti con la camorra ma che un popolo, formato da liberi cittadini, mi ha dato il proprio consenso in libertà.

È e rimane il momento più difficile della mia vita. Grazie per le testimonianze di affetto ma oggi ancora una volta credo che forte debba essere la mia attenzione a #Rosaria e #Nicola, I miei fantastici figli che devono credere come me in questa giustizia e continuare ad amare questa città, la nostra Scafati, perché è qui che spero possano vivere la loro esistenza.

Ai miei amici, ai miei avversari, ai miei nemici, a chi mi odia o mi ama, a chi ha brindato il mio arresto, dico continuate a criticare, a scuotere le coscienze, a marciare, ad invadere le strade del nostro paese, a pretendere i vostri diritti e a rispettare i vostri doveri, anche attraverso le vostre discussioni, a volte animate sui #social a cui continuerò a partecipare, nonostante tutto, da libero cittadino che ama la sua terra, a meno che non vogliano costringerci a vivere nella società immaginata da #Orwell nel romanzo “1984”.

Non è questa l’ Italia che sogno