L’emendamento presentato dalla maggioranza alla proposta di legge delle opposizioni, tranne Italia viva, sul salario minimo, all’esame della commissione Lavoro di Montecitorio, prevede che l’esecutivo è delegato “ad adottare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica e delle disposizioni comunitarie, uno o più decreti legislativi, contenenti disposizioni per perfezionare la disciplina dei controlli e per sviluppare una informazione pubblica e trasparente in materia di retribuzione dei lavoratori e contrattazione collettiva”.
Una delega al governo, quindi, “per garantire l’attuazione del diritto di ogni lavoratore a una retribuzione proporzionata e sufficiente, come sancito dall’articolo 36 della Costituzione, rafforzando la contrattazione collettiva e stabilendo i criteri che riconoscano l’applicazione dei trattamenti economici complessivi minimi dei contratti collettivi nazionali maggiormente applicati.