FEDERICO CONTE: “LEGGE ELETTORALE? CON LE PREFERENZE I PARTITI POSSONO ESPRIMERE IL MEGLIO”

Onorevole Conte, come purtroppo accade da anni, in prossimità della scadenza della legislatura, il Parlamento si appresta a modificare la Legge Elettorale. Non la trova una pessima consuetudine ?

“Il Porcellum prima e il Rosatellum poi sono stati pensati come strumento delle segreterie di partito per precostituire gli eletti. Questo ha molto allontanato gli eletti dagli elettori e contribuito a far perdere credibilità a un parlamento non più espressione della società , ma di gruppi di potere centrali espressione di una fase storica in cui a segnare i tempi e i modi delle decisioni economiche e sociali sono stati i poteri forti, mentre i partiti smarrivano la loro funzione costituzionale di sintesi tra la società e le istituzioni. Per questo penso che solo una nuova legge elettorale di impianto proporzionale, che esprima il pluralismo dei meriti e dei bisogni, potrebbe consentire la realizzazione di quello che io considero la più grande e la più necessaria delle riforme: la formazione di una nuova classe dirigente che esprima, attraverso un voto libero, il continuo cambiamento che muove dalla società e dalle sue menti migliori.”

Il suo partito, Leu, va verso una federazione con il Partito Democratico ma si dovesse tornare al proporzionale pure, cambierebbe tutto, anche questa decisione ?

“Articolo UNO ha deciso di aderire al percorso delle Agorà democratiche avviato dal segretario Letta per favorire un confronto di idee e di proposte sulle quali costruire una nuova comunità politica larga e inclusiva, capace di offrire risposte alle nuove domande di protezione e di emancipazione che vengono dalla società. E’ un laboratorio aperto, in presenza e digitale, che ha l’ambizione di costruire le nuove fondamenta di un partito che sappia interpretare e governare la società, non solo raccontarla nella comunicazione. Vi ho  aderito anche io con entusiasmo, proponendo un’Agorà intitolata “Italia Mediterranea” con l’obiettivo di mettere al centro dell’agenda politica del centro-sinistra una programma strutturale di sviluppo per il Mezzogiorno, che si terrà alla Camera di Commercio di Napoli il 18 febbraio e che potrà essere seguita anche da remoto. Quanto all’articolazione che verrà molto dipenderà della legge elettorale.

Il disegno di Legge Elettorale sul quale si discute, in Commissione Affari Costituzionali, ancora una volta non prevede le preferenze. Non crede che sia una scelta che favorisce ed alimenta l’astensionismo? 

“Qualsiasi riforma elettorale che non consenta ai cittadini di scegliere direttamente il deputato sarebbe dannosa per la dinamica socio-politica. Una esigenza che può essere garantita  con diversi sistemi elettorali, si pensi ai collegi proporzionali uninominali sul modello della vecchia legge elettorale delle Province (c.c provincellum)

Personalmente sono a favore delle preferenze, per introdurre le quali ho già depositato un emendamento in commissione. La storia prova che i partiti e il Parlamento hanno espresso il meglio di sé stessi e della democrazia con il sistema delle preferenza.”

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