FORZA ITALIA, NASCE L’ASSE TRA PASQUALE ALIBERTI E LELLO CICCONE

Tutto come previsto, parte ufficialmente la fase due di Forza Italia in provincia di Salerno: le cariche interne sono state azzerate ed Enzo Fasano ha assunto pieni poteri   per provare a rilanciare l’azione politica del partito dopo la debacle elettorale registrata alle recenti elezioni regionali. Ieri pomeriggio, in un clima a tratti molto animato, si è svolto il primo direttivo provinciale post voto, questa volta allargato agli otto candidati consiglieri regionali non eletti a Palazzo Santa Lucia (Lello Ciccone, Valentino Di Brizzi, Maria Rosaria Esposito, Sonia Senatore, Antonio Opramolla, Francesco D’Antuono, Michele Casarella, Gigi Casciello).

 

A volere con forza la riunione, durata più del previsto (circa tre ore), è stato lo stesso Fasano che la scorsa settimana, durante un vertice romano con i big del partito, aveva annunciato la volontà di voler resettare tutto (tratte la nomina di Raffaele Adinolfi a coordinatore cittadino)  in vista delle elezioni comunali del 2016, che coinvolgeranno non solo il capoluogo ma diversi grandi comuni della provincia. Il primo a prendere la parola è stato proprio Fasano che, dopo aver ringraziato tutti i presenti per essere rimasti nel partito nonostante le difficoltà oggettive di queste settimane, ha analizzato, carte alla mano, i risultati ottenuti alle recenti elezioni regionali ed amministrative. Il senatore salernitano, rivolgendosi ai candidati consiglieri regionali non eletti, ha ribadito ancora una volta che  “chi alle elezioni ci hanno messo la faccia è giusto che faccia parte a tutti gli effetti della nostra squadra”.  Poi ha ammesso che in alcune aree della provincia, tradizionalmente di centrodestra, De Luca ha preso il sopravvento ed è lì che bisognerà intervenire con  maggiore efficacia. E dunque sarà necessario rafforzare la classe dirigente locale. Di qui la decisione di azzerare tutto il coordinamento provinciale e di prendersi due settimane di tempo per elaborare il nuovo organigramma del partito. Non solo. Il secondo obiettivo di Fasano è quello di riuscire ad individuare in ogni comune della provincia un coordinatore, che faccia riferimento a sua volta al commissario provinciale. In modo da creare una vera e propria sinergia in tutto il Salernitano. Subito dopo di lui hanno preso la parola Nino Marotta, Mimmo Di Giorgio, Francesco D’Antuono, Valentino Di Brizzi, Giuseppe Agovino, Lello Ciccone, Gigi Casciello e anche Pasquale Aliberti, che ha sferzato il partito invitando Fasano a puntare di più sugli amministratori locali e su coloro che hanno guadagnato consensi in tutta la provincia. Come l’ex assessore provinciale ai trasporti, risultato primo dei non eletti con 8726 preferenze, che è stato citato come esempio dal sindaco di Scafati per il suo radicamento territoriale. I due – da quanto si apprende – avrebbero fatto sponda l’uno con l’altro, forti del peso politico ottenuto alle recenti regionali. Un nuovo asse interno al partito, di cui inevitabilmente Fasano non potrà che tenere conto nell’elaborazione della nuova squadra che lo affiancherà nei prossimi mesi. Anche se il primo cittadino scafatese chiarisce: “E’ arrivato il momento di costruire un partito vero premiando chi ha d il consenso sul territorio eliminando i nominati. E nei comuni dove abbiamo fatto flop dobbiamo rifondare tutto. Altrimenti sarà tutto inutile ed io mi limiterò a fare il sindaco”. Sulla stessa lunghezza d’onda Ciccone: “I dati elettorali parlano chiaro, Fi torna a vincere solo se punta su chi sta tra la gente ed ha i voti”. Nonostante il malumore di qualche candidato collocatosi agli ultimi posti nella graduatoria delle preferenze elettorali, Fasano ha ottenuto il via libera da tutti per avviare la fase due nel partito. “C’è stato un bel dibattito ed io ho preso nota di tutto. Ora – dice – mi prenderò un po’ di giorni di tempo per dar vita ad un organigramma nuovo e completo, formato da persone che ci tengono davvero a Forza Italia”.

Il Mattino di Salerno di Roberto Junior Ler