Lello Ciccone

IL MATTINO, CICCONE SMENTISCE FASANO & CO. ED APRE AL DIALOGO CON FDI-AN

Forza Italia si divide sul dialogo con Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale. Dopo le reazioni a caldo dei big del movimento azzurro (Enzo Fasano, Gaetano Amatruda e Roberto Celano), che hanno risposto con una certa freddezza ed una esplicita prudenza all’invito al dialogo pervenuto da Edmondo Cirielli e Alberico Gambino (quest’ultimo designato come pontiere proprio dai meloniani) in vista delle elezioni provinciali di Salerno, un altro dirigente berlusconiano, Lello Ciccone, interviene nel dibattito schierandosi apertamente a favore dell’unità della coalizione aprendo, di fatto, al confronto in primis con il partito salernitano di Giorgia Meloni e anche con i salviniani.

 

“Io – afferma sibillino l’avvocato forzista – ho assunto questa posizione addirittura prima di Cirielli e Gambino. Ma le primogeniture, in questo caso, non sono importanti: bisogna ricompattare assolutamente le forze politiche del centrodestra altrimenti non andiamo da nessuna parte”. Ma il responsabile provinciale all’organizzazione di Forza Italia,  un tempo assessore proprio nella Giunta Cirielli a Palazzo Sant’Agostino,  si spinge oltre proponendo “un patto” ai possibili alleati. Perché – spiega – “la gente lo vuole”. “Come è noto a tutti – aggiunge – ho sempre spinto e lavorato per l’unità politica del centrodestra. Il rinnovato contesto nazionale e locale, gli appuntamenti che ci attendono devono vederci preparati tempestivamente”. Il timore del primo dei non eletti alle ultime elezioni regionali tra le fila forziste è che, anche questa volta, prendano il sopravvento le litigiosità del passato e le divisioni dal punto di vista programmatico. Non a caso, dalle colonne de Il Mattino, il segretario provinciale di Noi con Salvini Mariano Falcone ha indirizzato un vero e proprio diktat a Fi e Fdi-An: “Fino a quando i due partiti non chiariranno il loro assordante silenzio sulla questione sicurezza legata alla presenza degli immigrati a Battipaglia e Salerno non faremo alcun tipo di alleanza. Andremo avanti da soli con la nostra battaglia”. Parole inequivocabili che spingono Ciccone a lanciare un accorato appello a tutti i dirigenti dei partiti moderati e di destra: “So che differenze di contenuti ce ne sono, sarebbe sciocco nasconderle, ma frequentando ogni giorno tante persone mi rendo conto che i nostri elettori e quelli che potremmo conquistare si aspettano una proposta unitaria del centrodestra in termini di programmi e di leadership. E vogliono riconoscersi in una idea diversa, più efficiente e più giusta di governo dei territori da parte di persone radicate tra la gente. Non commettiamo, quindi, gli errori del passato: presentiamoci con un volto chiaro, punti di programma precisi e qualificanti e senza equivoci e contorsioni”. Infine si propone come interlocutore (anche se Fasano ha già delegato Amatruda e Celano) confermando che, anche in questa circostanza, farà la sua parte: “Io sono pronto e lavorerò per questo”.

 

tratto da Il Mattino di Roberto Junior Ler