INCOMPATIBILITA’ SINDACO DE LUCA. LUPI: “PRIMA SI DIMETTA DA SINDACO, POI LE DELEGHE”. TUTTI I COMMENTI

«Il ministro Lupi ha manifestato fin dall’inizio del suo mandato governativo la necessità di acquisire preliminarmente dall’onorevole De Luca la declaratoria di cessazione dalla carica di sindaco». Ha risposto in maniera diretta, in commissione Trasporti alla Camera, il sottosegretario Rocco Girlanda. Che ha replicato all’interrogazione di alcuni deputati del Pd – sul mancato conferimento delle deleghe al viceministro – scaricando sul sindaco di Salerno ogni responsabilità. Lui sapeva di dover lasciare il Comune, è la sintesi del sottosegretario, altrimenti non avrebbe avuto alcun incarico. «Tale esigenza del resto è risultata ancor più avvertita – ha insistito il delegato di Lupi – sia in ragione di corrispondere alle vigenti previsioni di legge sia sotto il diverso profilo di risolvere situazioni anche di potenziale conflitto». Girlanda mostra anche una relazione dell’ufficio legislativo del ministero delle Infrastrutture che indica tutte le leggi relative all’incompatibilità per il doppio incarico.

 

MOTIVI – «Il perdurare di tale situazione ha determinato l’impossibilità di definire celermente l’iter amministrativo dell’assegnazione delle deleghe – rilancia Girlanda – il ministro nel ripercorrere il quadro giuridico di riferimento che disciplina il regime delle incompatibilità per i titolari delle cariche di governo, ha manifestato la non condivisibilità per la ricostruzione operata dal viceministro in ordine alla circostanza che la nomina a membro del governo non è da ritenersi impedita dalla funzione di sindaco come si evincerebbe a detta di quest’ultimo di aver prestato giuramento nelle mani del presidente del consiglio e controfirmato l’atto di nomina». Un richiamo va anche al Comune: «Aggiungo che sempre il ministro ha evidenziato come l’attivazione delle procedure di decadenza, da parte dell’onorevole de luca, insieme al consiglio comunale non appaia idonea a sanare la situazione di incompatibilità».

 

tratto da corrieredelmezzogiorno.it 

 

QUESTO IL COMMENTO DEL CONSIGLIERE COMUNALE RAFFAELE ADINOLFI 

 

Anche il governo risponde che le deleghe non sono conferibili se il sindaco non cessa dal suo incarico.

Una risposta banale causata da un’interrogazione priva di pregio giuridico. Lo avevo detto nei primi giorni di maggio che dopo il 4 maggio le deleghe non erano più conferibili  rifiutando anche di partecipare agli inutili approfondimenti giuridici della commissione statuto che dopo mesi aspetta ancora un parere da non bene identificati costituzionalisti di chiara fama.

Ma se sul piano giuridico la linea del sindaco era, è e sarà perdente sul piano politico cosa ci ha guadagnato Salerno? Nulla!

–          Un sindaco presente solo nel fine settimana per l’appuntamento televisivo e sempre più distante dai problemi dei salernitani.

–          Tempo e risorse dei cittadini sprecate per inutili commissioni consiliari, interrogazioni parlamentari, riunioni e ‘faccia a faccia’

–          Una figuraccia sui mass-media nazionali (Iene, Report, Quotidiani nazionali)

 

Ma soprattutto nel dibattito deleghe/non deleghe, nel dibattito dimissioni/non dimissioni, nel dibattito decadenza/non decadenza e nelle previsioni elezioni /non elezioni non si intravede nulla dell’interesse pubblico. Tutto ruota solo intorno all’interesse singolo e privato delle chanches politiche future del primo cittadino. Chi ci perde non è solo la città di Salerno ma la politica tutta (quella con la P maiuscola).

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