INQUINAMENTO SARNO E SOLOFRANA, ANDREA CIOFFI (MS5) CHIEDE L’INTERVENTO DEL GOVERNO

“Ad ogni pioggia di forte intensità ritornano prepotentemente a galla i problemi legati al dissesto idrogeologico.

In alcune aree dell’Agro nocerino sarnese ad ogni alluvione che causa l’esondazione del fiume Sarno e del Solofrana, oltre ai rischi del dissesto, corrisponde anche un’emergenza ambientale.” E’ quanto dichiara il Senatore del Movimento 5 Stelle Andrea Cioffi. 

 

Lo straripamento dei due fiumi, un tempo tra i più inquinati d’Europa e ora ancora in condizioni disastrose, provoca puntualmente l’allagamento di terreni agricoli che vengono sommersi da acque avvelenate. L’agro è da sempre una zona a grande vocazione agricola, culla del pomodoro San Marzano e del cipollotto Nocerino. Prodotti di grande qualità che meriterebbero di essere tutelati e protetti.

Quale è il rischio per la salute umana nel mangiare i prodotti di campi sommersi dalle acque inquinate? Quanto realmente sono inquinate queste acque?

In una interrogazione parlamentare al Ministro dell’ambiente Galletti il sen. Andrea Cioffi ha chiesto se è a conoscenza della situazione di questo fiume, che come una bomba ecologica ad ogni alluvione rompe gli argini disseminando veleni.

Inoltre il sen. Cioffi ha ritenuto di dover sollecitare l’ARPAC, l’agenzia regionale responsabile del monitoraggio ambientale, a fornire dati aggiornati sulla reale situazione dell’inquinamento delle acque dei fiumi dell’Agro.

Da anni il Movimento, insieme ai comitati locali, opera una campagna di sensibilizzazione sul territorio per far emergere le criticità, le lacune e l’inopportunità di alcune scelte tecniche del Grande Progetto Sarno.

“Le vasche di laminazione previste nel grande progetto non sono la soluzione ottimale in termine di costi benefici  e non risolvono il problema ambientale di ridare al Sarno un elevato livello di  qualità delle acque” dichiara il sen. Cioffi.  Il Movimento 5 Stelle insieme la tavolo tecnico Sarno, in vari incontri presso l’Arcadis e la Regione Campania ha rappresentato alcune proposte alternative al fine di spendere bene le somme previste per massimizzare l’obiettivo di ridurre gli allagamenti e ridare al fiume una nuova vita.