PAGANI, COMUNALI 2019. DA BOTTONE AL PD, DAL CENTRO DESTRA AL M5S: SONO TUTTI IN CRISI

Da destra a sinistra passando per il centro fino ai movimenti un’unica ossessiva e ripetitiva litanìa a Pagani: “Bottone quanti problemi ha risolto in quattro anni e mezzo? “ Bagarre, scontri, accuse, divisioni, annunci, trattative. È cominciata la campagna elettorale. La data delle elezioni amministrative si avvicina e nell’aria c’è fermento

. Candidature, posizionamenti, tattiche e strategie. Il prossimo Natale sarà condito, tra una fetta di panettone ed una di pandoro, da commenti e pettegolezzi, tutti in salsa politica paganese. Ascoltando i telegiornali, o leggendo la stampa locale ci si accorge, ormai, che il dibattito è tutto incentrato su ciò che avverrà in primavera. I cittadini /elettori sono già pronti ad essere inondati di promesse, impegni, programmi, sogni e speranze, ma queste aspettative, se il dibattito non si innalza, non cambia toni e soprattutto argomenti, rischiano di essere deluse. La politica è in crisi, i partiti sono in crisi e come tutte le crisi nel nostro territorio e nella nostra città, in modo particolare, si acutizza raggiungendo livelli così gravi che in altre parti della Campania, nessuno riesce a toccare. Basta analizzare gli ultimi fatti, o l’assenza di fatti per comprendere al meglio la reale situazione della politica paganese. Una situazione di crisi latente, che è esplosa dopo il ritorno di Gambino ad interessarsi della vita locale con l’indicazione addirittura di un candidato a sindaco, Carlo De Martino. La proposta di Gambino ha destabilizzato un sistema, una classe dirigente, consolidati sul territorio, ha portato in modo inesorabile alla ribalta l’assenza di un ricambio nella classe dirigente e messo in crisi i partiti tradizionali presenti. Centrodestra e centrosinistra si sono sciolte come neve al sole, e i Cinque Stelle non sono stati al momento in grado di occupare quel posto lasciato vacante dalla politica tradizionale neanche in qualità di movimento di rottura con un sistema politico-amministrativo che pure ha mostrato segni di debolezza e di non affezione da parte dell’elettorato. Volendo analizzare l’attuale scenario politico non si può che iniziare dal centrosinistra, che anche a Pagani ha trovato la sua scissione. Il PD ha deciso da tempo di sostenere l’uscente Bottone, Campania Libera punta su un proprio candidato che potrebbe essere Aldo Cascone uno che di sinistra ha ben poco vista la sua storia politica a destra con Forza Italia. Poi ci sono i vecchi gli storici della sinistra locale quelli del 2% alla ricerca di un nome di rappresentanza. E sempre per dirla tutta sempre una parte non trascurabile del Pd pagabese ritiene che il dialogo con questi non dovrà mai esserci per potrebbe evitare una sonora sconfitta elettorale. Ma se Sparta piange, Atene non ride. Se può essere possibile, la situazione del centrodestra paganese è peggiore di quella del centrosinistra. Mentre in tutta la Campania l’aggregazione intorno alla Lega cresce e viene data per vincente, a Pagani regna il vuoto assoluto. Forza Italia è inconsistente. La guida di Belfiore non ha dato i risultati sperati. Non c’è fermento, non c’è aggregazione, non c’è linea politica, ma soprattutto risulta impalpabile la presenza, gli unici segnali di vita si concretizzano in qualche raro comunicato di polemica con l’amministrazione comunale. Oggettivamente troppo poco per chi si candida alla guida del Paese. Se Forza Italia è inconsistente, Fratelli d’Italia è ancora peggio. Gli eredi della destra paganese non esistono più. Quello che una volta era il motore militante del centrodestra oggi si può bollare con un semplice “non pervenuto”. A questo punto, tutti darebbero per scontata una vittoria pentastellata alle prossime elezioni, ma onestamente anche del Movimento Cinque Stelle non si riescono ad avere più tracce. I “grillini”, causa ripetute divisioni interne, ed una sconfitta alla scorse amministrative quando non riuscirono a presentare neanche il simbolo hanno perso smalto e vivacità. Non parlano più di Pagani e del suo territorio, ma anche loro sono stati trascinati nel vortice dell’ incubo riconferma Bottone. Oggettivamente un po’ poco per il primo partito italiano. A pochi mesi dalle elezioni ci saremmo aspettati banchetti in piazza, manifestazioni, raccolte firme, proposte, dibattiti ed invece il silenzio regna sovrano. Analizzato, quindi, tutto il panorama politico rimane una sola perplessità: che fine ha fatto Pagani ? La città rimane argomento solo del sindaco Bottone che, in questa desolazione politica, hanno campo libero e primeggiano( merito loro o demerito altrui?).

di Gerardo Vicidomini