alt

PARLAMENTARIE DEL 2012 E POLEMICHE. ANTONIO IANNELLO SI SOSPENDE DAL PARTITO DEMOCRATICO

alt“Le reazioni successive alle vicende apparse sulla stampa che mi hanno visto coinvolto in occasione delle Primarie 2012, impongono alcune riflessioni. Volutamente, ho atteso, in silenzio, qualche giorno prima di chiarirne alcuni aspetti, assistendo a esercitazioni di falsi moralismi e di processi sommari. Innanzitutto, chiarisco che non intendo sottrarmi a “nessuna” responsabilità “politica”, atteso il ruolo di Segretario cittadino che allora ricoprivo e che, per la verità, ho sempre esercitato con spirito di “servizio” e in perfetta “sintonia” con la Segreteria Provinciale e “mai” e dico “MAI” per interessi personali. Pur ammettendo tutte le mie responsabilità “politiche”, ritengo, però, che non può esserci “nessuno” che, ora, può far finta di non sapere come si svolse quella competizione che fu segnata da denunce e polemiche in molti seggi della Provincia e della Regione. Denunce e polemiche che caratterizzano, quasi sempre, il ricorso al “mito” delle Primarie che non essendo regolamentate “per legge” diventano facilmente “orientabili” dai gruppi Dirigenti dei Partiti. La mia non vuole essere una giustificazione, ma credo che la verità non debba essere sottaciuta, oggi più che mai. D’altronde, in quella giornata, pur se avessi voluto, non avevo da difendere o da conquistare alcun tornaconto “personale”, non essendo io tra i candidati, in quanto il candidato locale fu “stabilito” essere Vincenzo Petrosino che si “adoperò” molto per “ottenere” un lusinghiero risultato e che designò quale suo rappresentante l’attuale capogruppo consiliare del PD. Così come si “adoperarono”, molto, anche altri rappresentanti dei vari candidati in campo che presidiarono il seggio per l’intera giornata e che alla fine delle votazioni e dello spoglio “TUTTI” firmarono il verbale, soddisfatti del “lavoro svolto e del risultato ottenuto”. Mi stupisce leggere, oggi, invece, che alcuni di essi invocano le dimissioni di “TUTTI” i coinvolti, facendo finta di dimenticare il loro “coinvolgimento”. Gli stessi avrebbero dovuto avere più coraggio e, per non far apparire la loro denuncia come un mero atto di sciacallaggio politico, avrebbero dovuto prendere le distanze dal “sistema” dal quale, invece, cercano gratificazioni o “ristori” in forma di incarichi in Enti e partecipate, caso mai, dopo essersi candidati, finanche, a Sindaco della propria Città. E non è il mio caso! E così, non per tornaconto personale, ma per spirito di “servizio e militanza” ci siamo allineati, pur non condividendone i percorsi e le modalità, alla decisione assunta da parte della “maggioranza” del Direttivo locale, ma fortemente “sollecitata” dalla Segreteria Provinciale, di appoggiare l’Amministrazione del Sindaco Torquato, che oggi è, di fatto, diventato il vero leader del PD nocerino e il referente privilegiato della stessa Segreteria Provinciale, tanto da entrare, a gamba tesa, nelle vicende interne del Partito “pretendendo conversioni sulla linea di Damasco” o prendendo le distanze e sconfessando i “suoi” consiglieri che da neo iscritti al Partito invocavano “sia la sospensione dal Partito, unitamente agli altri tesserati coinvolti, sia le dimissioni dalla carica di consiglieri comunali”. In ogni caso, non comprendemmo le ragioni di quell’accordo, non le comprendiamo ancora oggi. Così come non le comprende la Città. A tutt’oggi, infatti, nessuno ha capito il vero ruolo del PD in questa Amministrazione, forse neanche chi , materialmente, quell’accordo lo sottoscrisse, non avendo, successivamente, “mai” avuto un confronto, nel Partito e nel gruppo consiliare, per dettarne la proposta programmatica e determinarne i temi dell’impegno in seno all’attuale amministrazione cittadina. L’accordo, stipulato, rimane solo un’insignificante “fusione a freddo”, che, di fatto, relega il PD ad un ruolo subalterno: chi lo ha voluto ha sacrificato il lavoro ed il sacrificio di quanti si sono spesi in una straordinaria e irripetibile esperienza politico amministrativa, della quale anche altri insieme a me ne hanno fatto parte; chi lo ha sottoscritto ha “svenduto una storia” a chi mistifica, quotidianamente, la realtà per sopperire a proprie lacune e inefficienze. A tutto questo, io non ci sto! Per questi motivi ho assunto la sofferta, ma convinta, decisione di sospendermi dal Partito e, quindi, da ogni Organismo del Partito Democratico e di aderire, in Consiglio Comunale, al gruppo misto, ove difenderò i valori riformisti che da sempre, con orgoglio, ho sostenuto nel mio “coerente” percorso