SULLA SOGLIA DELLA CAMERA: LA NUOVA RUBRICA DI AGENDAPOLITICA.IT CON GERARDO SOGLIA

Parte da oggi una rubrica affidata all’ex parlamentare di Forza Italia Gerardo Soglia. SULLA SOGLIA DELLA CAMERA, questo il titolo dello spazio che agendapolitica.it riserverà al politico salernitano. Si comincia con un tema molto caro a tanti imprenditori: il rapporto con le banche.

 

 

Ho deciso di aprire questa rubrica parlando di un argomento a me, in qualità di imprenditore, molto caro: il sistema bancario. Partiamo da una parola “Fondo Atlante”. Cosa è? Si tratta di un fondo di investimento che ha due scopi: sostenere gli aumenti di capitale di alcune banche e acquistare crediti deteriorati. Ufficialmente è stato ideato da Quaestio Sgr con la Fondazione Cariplo, ma è innegabile che è stato agevolato dal Governo con il varo di norme ad hoc. Tutto questo per me puzza di aiuto pubblico e rappresenta una sorta di ritorno al passato. Ma soprattutto mi sembra molto tardivo. Le banche italiane sono ormai in difficoltà da diversi anni. I loro problemi sono noti: dirigenti un po’ antiquati, frequenti collusioni con la politica, ma soprattutto scelte imprudenti e sconsiderate da parte degli amministratori delle banche, che hanno prestato ad amici o alleati politici somme che difficilmente avrebbero potuto essere restituite. Tutto questo ha minato la solidità delle nostre banche. Il governo Renzi , quindi, sta andando verso una ricapitalizzazione di Stato. Un atteggiamento miope, quello del nostro Presidente del Consiglio, che ritiene di allettare gli investitori istituzionali con bei discorsi e belle parole illustrando loro come Atlante possa essere un investimento remunerativo, partendo dall’assunto che Atlante acquisirà dalle banche italiane i loro crediti deteriorati al prezzo del 40% del valore nominale. Ma oggi chi prova davvero a rivenderli sul mercato, ottiene tra il 10 e il 20 per cento del loro valore.  In più il Fondo Atlante ha immediatamente esaurito la dotazione iniziale di 5 miliardi di euro messi dal Governo italiano con la sottoscrizione degli aumenti di capitale di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, i cui aumenti di capitale sono stati degli autentici flop. Cosa potrebbe accadere se l’operazione di collocamento delle quote del Fondo Atlante dovesse fallire? Ad oggi dei 95 miliardi di euro preventivati di raccolta dagli investitori istituzionali, mi risulta che nessuno si è impegnato a seguire il governo in questa operazione. Quindi, cosa succederà al prossimo istituto bancario in difficoltà? Che il sistema si indebolisca ulteriormente, come sottolineato dall’agenzia di rating Fitch. Ed intanto ad essere in gioco sono anche i risparmi dei correntisti.