DOPO IL COVID, I CONSIGLI DEL MEDICO CATELLO LAMBIASE: “TORNIAMO AD UNA VITA SANA”

I dati sulla curva dei contagi sono in miglioramenti. Finalmente ci possiamo concedere un sospiro di sollievo?

“Certamente rispetto a Dicembre tutti i dati segnano un netto miglioramento. La fine della stagione fredda, i vaccini e le misure di distanziamento stanno portando i risultati attesi.
Le misure vanno adottate con adeguatezza e proporzionalità sia nel caso di una curva in ascesa, sia, come succede ora, quando i dati migliorano. Quindi nessun “libera tutti” ma con il miglioramento dei dati possiamo sperare in progressivi recuperi di socialità .”

Passata una emergenza cosa ci rimane alle spalle?

“Una delle conseguenze più infide della pandemia e’ stato il progressivo allontanamento di fasce della popolazione dagli screening. Il miglioramento del successo delle cure dei tumori si basa appunto sulla precocità della diagnosi.
In molti la paura del CoViD e delle sue conseguenza ha fatto procrastinare i controlli programmati di malattie croniche, anche non tumorali, che, tuttavia, non aspettano. Vediamo in questi giorni malattie in stato più avanzato del solito con maggiori rischi di insuccesso delle cure.”

In conclusione cosa sente di consigliare ai pazienti?

“Da qualche giorno sono passati due anni dal primo caso di CoViD in Italia.
Questo periodo lascerà tracce indelebili a livello psicologico e fisico. Nei pazienti che si sono ammalati di polmonite da CoViD ancor più che nel resto della popolazione consiglio stili di vita corretti, quali l’astensione dal tabagismo e da altre sostanze inalatorie tossiche. Per il resto della popolazione consiglio di riprendere i programmi di screening validati dalla comunità scientifica in particolare per il tumore della mammella, della prostata e del colon-retto.
Inoltre appena le condizioni climatiche lo consentiranno invito a riprendere una attività fisica costante all’aperto ed una ripresa della socialità senza la quale non si può parlare di salute, che e’ un concetto che non si limita all’assenza di malattia.”