GAMBINO (FDI-AN): “GORI, MOSTRO GIURIDICO. IL CONSIGLIO REGIONALE FACCIA CHIAREZZA”

Il Consiglio regionale, tenutosi definitivamente ieri, non ha assunto alcuna decisione in ordine al Disegno di legge “ riordino del servizio idrico integrato in Campania” e quindi è stato bloccato il tentativo di approvare una legge che sin da Ottobre 2014 ho osteggiato, bloccato, emendata rappresentando, nel Consiglio regionale ed in tal senso, le posizioni mie e del Partito Fratelli d’Italia salernitano che nessuna connessione ha con la GORI SPA e con l’ex ATO3 e che anzi considera GORI SPA un mostro giuridico inadeguato a gestire un servizio così delicato e capace solo di vessazioni e soprusi a danno degli utenti.

 

Ho scritto, affermato e ribadito che il Disegno di legge regionale all’esame dell’aula consiliare regionale è contro gli interessi dei cittadini ed è esclusivamente finalizzato e teso a garantire quei potentati economici (i.e. gruppo Caltagirone in primis) che detengono la gestione del servizio idrico integrato in Campania e a favorire spudoratamente e senza ritegno GORI SPA cui vengono regalati – tra l’altro e con una semplice tabella A) allegata alla legge e che sostituisce quella attualmente in vigore – ben 23 comuni (si passa da 76 a 99) e ben 200.000 nuovi utenti in attesa di regalargli, nei prossimi anni, la gestione dell’intero servizio idrico integrato in Campania”.

Il pericolo, però, di un blitz “bipartisan” non è del tutto sventato per cui occorre mantenere vigile l’attenzione e l’impegno, aspetti questi che assicuro e garantisco augurandomi di essere sostenuto in questo dai consiglieri regionali tutti – e particolarmente da quelli salernitani – cui chiedo di non considerare l’appartenenza partitica ancorchè essa esprime i vertici di GORI SPA E dell’ATO3 o potrebbe esprimere quelli del paventato Ente Idrico Unico regionale.

E’ inderogabile il principio, per quanto mi riguarda e per quanto riguarda Fratelli D’Italia, secondo il quale i Comuni dell’Agro Nocerino Sarnese e della Valle dell’Irno, nonché il comune di Tramonti e quello di Cava dei Tirreni, devono essere stralciati dalla proposta Articolazione Territoriale 3 Sarnese – Vesuviano ed inseriti, anche per ragioni di adduzione della fonte idrica, nell’Articolazione territoriale 4 Sele e, quindi, affidati al soggetto gestore AUSINO SPA la cui professionalità, adeguatezza operativa, capacità di contenimento delle tariffe, gestione oculata è sotto gli occhi di tutti tanto da praticare, nei territori oggi già serviti, tariffe idriche inferiori di oltre il 30% rispetto a quelle oggi sostenute dai territori dell’ex ATO3.

Altrettanto inderogabile è il principio secondo il quale vi debba essere la garanzia di fornitura minima giornaliera pari a 50 litri per persona anche in caso di morosità e la titolarità in capo agli utenti a ricevere bollette solo per consumi rilevati ed in presenza di misuratori funzionanti, con esclusione assoluta di ogni e qualsiasi “ forfetizzazione dei consumi idrici”.

Infine, e non per ultimo, ogni Articolazione territoriale deve essere rappresentata, nel Consiglio d’Ambito, da almeno 9 Sindaci in forma diretta e non “ da rappresentanti dei comuni come oggi è proposto” e con poteri ampliati per ogni Articolazione.

Senza l’accoglimento di questi principi e decisioni, nessuna legge regionale potrà mai essere approvata con il consenso mio e di Fratelli d’Italia.

 

Alberico Gambino