“L’Italia avrebbe dovuto assicurare il rispetto da parte delle pubbliche amministrazioni, nelle transazioni commerciali con le imprese private, di termini di pagamento non superiori a 30 o 60 giorni”:
lo ha stabilito la Corte di Giustizia Ue nella sentenza che vede la Commissione Ue contro l’Italia per i ritardi dei pagamenti nella P.a. La Commissione aveva aperto una procedura d’infrazione contro Roma, deferendola alla Corte che oggi “ha constatato una violazione della direttiva” sulla lotta contro i ritardi di pagamento”.