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PARCO NAZIONALE DEL CILENTO, L’INTERVENTO DELL’ASSOCIAZIONE CILENTO MEDITERRANEO

A distanza di oltre 20 anni dall’approvazione della Legge Quadro sulle Aree Naturali Protette, l’Italia ha vinto la sfida quantitativa dei Parchi, raggiungendo il 10% di protezione, ma non quella qualitativa. Forse bisognava attendere una pianificazione generale a livello nazionale del sistema delle aree protette ( linee di assetto del territorio e carta della natura L. 394/91), che avrebbe sicuramente potuto prevenire molti errori di programmazione e di incomprensione negli anni a venire. Non e’ una grande sfida istituire un Parco nella natura incontaminata dell’Amazzonia, ben altra partita e’ riuscire a conseguire la tutela di un territorio dove vivono e lavorano circa 800.000 persone, senza contare l’afflusso turistico.

 

Il PNCVDA e le Aree marine di S. Maria di Castellabate e costa degli Infreschi e della Masseta ad oggi esistono, purtroppo, solo sulla carta, ed il parco nazionale stesso ha attraversato dalla sua istituzione ad oggi una infinita serie di difficolta’ con continui avvicendamenti piu’ o meno discutibili ai suoi organi di vertici, che sono andati solo ad aggravare la situazione gia’ complessa di un Ente che accorpa 80 Comuni, 15 aree contigue e 8 Comunita’ Montane. La sfida degli anni 80 di istituire parchi molto estesi e’ fallita! La soluzione forse potrebbe essere lo scorporo del territorio del Cilento dal Vallo di Diano e dagli Alburni, data la sua specificita’ e poco omogeneita’ rispetto ai territori del Vallo di Diano e degli Alburni, con l’istituzione di due parchi nazionali indipendenti e con due Enti di gestione autonomi i cui costi piu’ elevati sarebbero sicuramente recuperati da una gestione piu’ equilibrata, concreta e senza sprechi dei territori in questione. La mia vuole essere una “proposta/provocazione” che scaturisce dalla consapevolezza che il Cilento, patrimonio inestimabile, prima di esserel dell’Umanita’ e’ senza dubbio italiano e campano, forse merita un’attenzione amministrativa ed un piu’ forte ed incisivo controllo del territorio che possano, nel rispetto delle individualita’ delle comunita’ locali, portare questa terra indietro ad un tempo felice, quando il Cilento illuminava con la scuola di saggezza di Velia il panorama filosofico e culturale del Mediterraneo.

 

di Maria Gabriella Natale Esperta Naturalista Presidente di Cilento mediterraneo.