SALERNO. CLAUDIA PECORARO CANDIDATA NELLA LISTA DEL M5S CON ELISABETTA BARONE

«Qualche mese fa sono stata invitata da alcuni rappresentanti di una delle liste che compongono la coalizione civica guidata da Elisabetta Barone. Il progetto era ancora in una fase embrionale ed il mio nome era stato inserito nella rosa di profili ritenuti adeguati a rappresentare l’intera coalizione come candidata sindaca.”

Lo scrive l’avvocato Claudia Pecoraro.

Non vi nascondo che il favore che ho riscontrato da parte di molti e molte sul mio nome, oltre ad avermi lusingata, mi ha fatto comprendere che le azioni sociali portate avanti da tanti e tante di noi in questi anni, stanno penetrando nel tessuto sociale e politico della città.

Ho sempre rifiutato le candidature che mi sono state proposte in questi anni con il timore di essere usata come una semplice bandierina tematica durante le elezioni, salvo poi essere subito arginata nelle barriere del “non si può fare”. Questa volta però, riunione dopo riunione, ho trovato un ambiente in cui poter esprimere e implementare proposte concrete in grado di creare un reale progetto strutturato e a lunga durata per affrontare e risolvere quei problemi della collettività ritenuti sempre non prioritari dall’amministrazione uscente.

Prima di confermare la mia partecipazione a questa campagna elettorale ho provato ad immaginare le difficoltà di questa scelta. La macchina del consenso è un agglomerato di comportamenti, atteggiamenti e dinamiche che segue una logica opposta a ciò che ho imparato nel mio percorso.

La comunicazione politica che subiamo quotidianamente è diventata ormai l’arte di rendere straordinario ciò che, per chi opera quotidianamente nel sociale, è semplice routine. Senza dimenticare la spregiudicatezza nell’assicurare favori e promettere ricompense che si trasformeranno, dopo la competizione, nella solita spartizione di potere, a discapito del criterio meritocratico che  servirebbe a raggiungere obiettivi strategici. So che scardinare queste logiche è complicato. Però non sono neanche tanto ipocrita da pensare che la responsabilità sia esclusivamente politica. Anche noi abbiamo le nostre colpe. A volte però si creano i presupposti per cambiare il corso delle cose e provare a fare la propria parte diventa un’esigenza.

Nei prossimi giorni spiegherò nel dettaglio come è possibile trasformare in risultati concreti alcune battaglie civiche che abbiamo portato avanti in questi anni».