
“Il professore, con una squadra di grande livello, avviò – ricorda Maraio- la trasformazione di Salerno. Nascono, in quegli anni, le grandi opere, dal Trincerone alla Lungoirno, il Corso viene consegnato alla città, ci sono grandi interventi di edilizia popolare, si immaginano le piazze, i parcheggi e si costruisce la tutela delle aree verdi.
Una violenta stagione giudiziaria interruppe quella esperienza”.
“Negli anni successivi – dice il segretario del Psi- fu Vincenzo De Luca a continuare molte opere, a rilanciare, direi alla grande, il progetto con nuove e vincenti intuizioni.
Non lo fece nei primi anni ma, in una fase successiva, lui per primo ricordò che la stagione di rinnovamento della città iniziò nel 1987”.
“Negli ultimi anni si è, in parte, fermata la grande stagione della modernizzazione. Sono prevalsi, al netto degli sforzi di Enzo Napoli, i distinguo rispetto al progetto. Manca, in alcune circostanze, la visione, il confronto sui temi, la voglia di fare squadra.
Ora è tempo di rilanciare. C’è un filo rosso che attraversa lo sviluppo di questa città.
Quel filo lo vogliamo riannodare e legarlo a nuovi anni di grande cambiamento” conclude Maraio