SCAFATI. LILIANA ACANFORA: “GRAVE ERRORE IL COMUNICATO ALLA COMUNITA’ MAGREBINA”

Avviso rivolto alla comunità magrebina – ennesimo incidente diplomatico- l’Altra Scafati interviene sul tema con questo comunicato :

“Il Sindaco nella giornata di ieri, 14/03, ha emesso un avviso diretto esclusivamente alla comunità magrebina al fine di mettere in pratica le norme già previste per l’emergenza sanitaria creata dal Covid -19 ed attuate con il DPCM del 04/03/20 e successive modificazioni ed integrazioni.
Il primo cittadino ha disposto la traduzione dell’avviso in lingua araba e francese e ne ha ordinato la diffusione.
L’avviso veniva emesso a seguito della positività al virus di ben quattro membri della comunità magrebina riscontrata pochi giorni or sono.

Lo scrive la consigliera comunale Liliana Acanfora.
Tale circostanza ha aggravato ancor più il bilancio cittadino dei positivi al Corona virus, facendo salire il numero di contagiati a 50.
Orbene senza alimentare ulteriori polemiche di carattere etnico, in quanto non è nostro intento farne, il dubbio appare lecito.
La comunità magrebina scafatese e’ perfettamente integrata sul territorio da oltre un decennio.
Tutti a Scafati sappiamo bene che il centro storico è occupato da tale comunità.
Ma le norme sancite da Governo centrale e da quello locale in materia di emergenza sanitaria non erano valevoli anche per i magrebini?
Perché L avviso ( e non l’ordinanza ) è stata emessa soltanto nella giornata di ieri?
I magrebini con permesso di soggiorno regolare e residenti regolarmente in questo comune non erano tenuti a rispettare tali norme come gli scafatesi sin dal primo provvedimento sindacale emesso?
Perché il Sindaco ha provveduto solo adesso a tradurre L’ avviso e non lo ha fatto con tutti i provvedimenti emessi sino ad oggi ?
Tali interrogativi probabilmente resteranno privi di riscontro ma vogliamo augurarci che il primo cittadino attui provvedimenti di controllo severo anche nei confronti della comunità magrebina qualora irrispettosa dei divieti e non per la loro etnia o per i loro riti e modi di vivere, bensì perché soggetti residenti nel nostro Comune e come tali soggiacenti alle sue disposizioni normative.”