EDMONDO CIRIELLI (FDI): “DE LUCA-DON PATRICIELLO, PERICOLOSA DELEGITTIMAZIONE DEL PRETE ANTI-CAMORRA”

“Il disperato quasi ex Presidente della Regione Campania, in mancanza di argomenti per continuare a fare ammuina, non trova di meglio che insultare un uomo di Chiesa che ha avuto il merito, negli anni, di porre all’attenzione pubblica un’emergenza sicurezza, ambientale e sociale, che le istituzioni facevano finta di non vedere voltandosi dall’altra parte. Questo è avvenuto nel periodo dei precedenti governi di sinistra quando invece che avviare un’azione di bonifica e risanamento, Premier, Ministri e Governatori preferivano, per propaganda e per mero calcolo politico, insultare gli avversari politici scelti di volta in volta”. Lo ha dichiarato l’on. Edmondo Cirielli, Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

“Dopo anni di isolamento delle istituzioni, il Premier, Giorgia Meloni, sta coordinando, con successo, una sorta di Piano Marshall per Caivano per rendere inabitabile per camorristi e spacciatori un territorio che verrà restituito alla fruibilità della comunità. Ovviamente, De Luca, che, per incapacità o per mancanza di volontà, non è protagonista di questo rinascimento, anzi lo subisce, non trova di meglio che insultare chi, come Don Maurizio Patriciello, ha avuto il coraggio di scagliarsi contro gli autori materiali del degrado; questo è tanto più pericoloso in quanto è noto come la Camorra prediliga gli obiettivi isolati e delegittimati dalle Istituzioni”, ha aggiunto Cirielli.
“Il Governatore della Campania, con il disastro – ad esempio – della  delirante gestione dei fondi europei di coesione, che avrebbero potuto ben prima contribuire a rigenerare quel territorio, si è reso corresponsabile del dramma di Caivano. E come tutti i rei non trova di meglio che insultare a modo suo, con sgarbo e disprezzo, chi in qualche modo sta riuscendo nell’obiettivo. De Luca se ne faccia una ragione. A breve, ad esempio, a Caivano inizieranno le lezioni per gli studenti di quattro facoltà universitarie. Manca la facoltà del “buon gusto” alla quale l’ineffabile governatore potrebbe iscriversi”, ha concluso il Vice Ministro.