TUTTI CONTRO TUTTI. REGIONI CONTRO IL GOVERNO, COMUNI CONTRO LA REGIONE

Siamo il Paese dei Campanili: altro che unità d’Italia e coesione nazionale per combattere contro il coronavirus. L’emergenza, nella sua scia finale, sta mostrando in maniera ancora piu’ evidente le profonde differenze, e diffidenze, tra le Istituzioni chiamate a governare i territori. Nessuno si fida piu’ dell’altro e, ovviamente, in questa grande confusioni i cittadini non si fidano piu’ delle stesse Istituzioni che parlano un linguaggio diverso dal popolo, anche sui temi di maggiore importanza.

Non è un caso che, alla chiamata per il test volontario sierologico voluto dallo Stato, ha risposto appena il 25% dei cittadini scelti. Tornando, pero’, al tema della lotta tra le Istituzioni proprio in queste ore stiamo assistendo all’ennesima puntata di uno sceneggiato iniziato ai primi di Marzo, con le famose conferenze stampa social del Presidente Giuseppe Conte: si aprono i confini interregionali il 3 Giugno ma ci sono Presidenti che non sono d’accordo. Il punto non è la critica ma cosa di concreto potranno fare, quale ordinanza potranno mai emanare. E poi, non da ultimo, lo scontro tra i sindaci ed i Presidenti di Regione: in Campania, fatta eccezione per Salerno, Benevento e Caserta, tra Napoli-Avellino e Palazzo Santa Lucia siamo alla guerra di carte bollate. De Magistris riapre la movida a Napoli, Festa ad Avellino si assembra con giovani ed ultras in pieno centro: siamo alla sfida perchè ognuno si sente forte nel proprio fortino. Ed è una guerra che andrà avanti. Anche nelle prossime settimane.

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