ALDO PATRICIELLO (LEGA): “AGRICOLTURA, IN EUROPA SI PUO’ FARE DI PIU’. CON AUTONOMIA DIFFERENZIA BASTA VITTIMISMO”

Dai temi dell’Agricoltura e della gestione dei flussi migratori, che ricadono, anche, nelle competenze dell’Unione Europea, al rovente argomento dell’Autonomia Differenziata. L’europarlamentare della Lega Aldo Patriciello, parlando con agendapolitica.it, lancia una serie di interessanti messaggi.

Onorevole Patriciello, una campagna elettorale per le Europee nella quale i temi forti saranno, di sicuro, quelli dei vincoli per l’Agricoltura, per la produzione delle autovetture a combustione, della gestione dei flussi migratori. Tutti temi molto cari alla Lega di Matteo Salvini.
“Io direi temi molto cari ai cittadini, in generale. Stiamo parlando di aspetti che riguardano la vita di tutti i giorni e che vanno ad incidere sul portafoglio di milioni di famiglie. Sull’immigrazione, ad esempio, servono idee chiare: accoglienza piena e totale a chi scappa dalla guerra e dalle persecuzioni. Senza se e senza ma. Ma dobbiamo dirci con altrettanta chiarezza che non possiamo accogliere tutti: chi entra irregolarmente e non ne ha diritto va rimandato a casa sua. Stessa chiarezza anche sull’agricoltura: non possiamo accettare che la nostra storia alimentare viri verso gli insetti, grilli o carni sintetiche. Ma soprattutto non possiamo accogliere una politica agricola europea ostile verso i coltivatori ritenuti colpevoli dei cambiamenti climatici. Bene quindi il passo indietro della Commissione europea e bene le esenzioni fiscali decise dal Governo italiano per gli agricoltori. Ma bisogna fare di più”
 
Il Sud, anche per un clima che viene infuocato dalle dichiarazioni di alcuni Presidenti di Regione, teme che dall’Autonomia Differenziata, arrivi un nuovo colpo alle economie del meridione d’Italia. E’ vero e solo propaganda politica ?
“Molto spesso sì. Io credo che occorra guardare le cose in maniera pragmatica e seria. Autonomia differenziata vuol dire sbattere la porta in faccia al vittimismo spendendo in maniera più virtuosa le risorse a disposizione. Va vista come un’opportunità per consentire
soprattutto a noi cittadini del mezzogiorno dì fare uno scatto in avanti in termini di orgoglio. Non dobbiamo avere paura, è un’occasione per fare meglio e per scegliere liberamente il nostro futuro sulla base delle capacità che avremo. Senza entrare troppo nei tecnicismi della riforma, il punto centrale non sono le risorse interne, le tasse. Il punto centrale è fissare i cosiddetti LEP, i livelli essenziali delle prestazioni, che sono a tutti gli effetti il centro della questione, e cioè il nucleo di prestazioni da erogare in modo uniforme sul territorio nazionale per garantire la tutela dei diritti civili e sociali. Hanno una enorme importanza: stiamo parlando di diritti civili e sociali da tutelare per tutti i cittadini. E su questo ci sarà da lavorare seriamente.”