ASSEGNO UNICO PER I FIGLI: DIFFICILE L’ENTRATA IN VIGORE PER LUGLIO 2021

Isolated studio shot of Euro notes in an envelope being handed from one person to another

Uno dei cavalli di battaglia di una parte della maggioranza che sostiene il Governo Draghi corre il rischio di rimanere al palo: la riforma dell’Assegno Unico per i figli che, in base al recente voto parlamentare, sarebbe dovuta entrare in vigore a partire dal 1 luglio, con ogni probabilità subirà un lungo rinvio, a causa della mancanza di fondi ma anche per l’assenza di tutti i decreti attuativi.

La riforma, che prevede un sostegno universale e non solo collegato ad un contratto di lavoro a tempo indeterminato, nasce con l’esigenza di sostegno alla famiglia ma i tempi stretti che ci separano dal 1 luglio e, soprattutto, le perplessità sulle coperture finanziarie, potrebbero indurre il Governo ad avviare il nuovo sistema solo ad una parte dell’enorme platea di cittadini interessati.

I punti cruciali sono la raccolta dei dati ISEE ma anche l’incrocio e la verifica con chi percepisce il reddito di cittadinanza: tutto piu’ complicato di quanto abbia raccontato la politica fino ad oggi. E, nella migliore delle ipotesi, il sistema entrerà in vigore solo per una minima parte delle famiglie italiane.