Confindustria Salerno

ASSEMBLEA DI CONFINDUSTRIA. DOPO LA CAMERA DI COMMERCIO ANCHE LA PROVINCIA NON CI SARA’. FORFAIT ANCHE DI FONDAZIONE CARISAL

Il presidente della Provincia di Salerno, Antonio Iannone, ha scritto al presidente di Confindustria Salerno, Mauro Maccauro, per comunicargli l’impossibilità di partecipare all’Assemblea Pubblica 2013 di Confindustria, in programma domani, per sopravvenuti ed improcrastinabili impegni istituzionali, presso il Ministero dello Sviluppo Economico a Roma.

 

 

Di seguito il testo della lettera.

 

Gentile Presidente,

devo, purtroppo, farLe pervenire le mie scuse perché non potrò essere presente all’Assemblea Pubblica di Confindustria Salerno in programma martedì 12 novembre p.v.

Sopravvenuti ed improcrastinabili impegni istituzionali – presso il Ministero dello Sviluppo Economico a Roma – peraltro inerenti il programma di ammodernamento infrastrutturale delle Aree industriali del Cratere, mi impediscono, purtroppo, di partecipare all’importante evento da Lei organizzato.

Sono certo che comprenderà le mie ragioni.

Vorrei, però, cogliere l’occasione per esprimere brevemente il mio pensiero sulle stimolanti tematiche che saranno oggetto di discussione.

La ricerca di canali di finanziamento delle Pmi al di fuori del circuito bancario è certamente un segnale di dinamismo e di progettualità positiva delle imprese salernitane.

E’ un modo di procedere che conferma le potenzialità e la volontà di non lasciarsi travolgere dalla retorica del declino e del catastrofismo a tutti i costi.

Nelle righe di accompagnamento all’invito all’Assemblea si coglie, quindi, il senso di un riposizionamento sul valore del territorio in tutte le sue componenti.

Aggiungo che proprio il governo dell’Area Vasta – oggi in capo alle Province – è l’elemento unificante delle tesi che Lei esprime.

Mi piace, cioè, sottolineare che il disegno strategico che Lei ipotizza non può fare a meno di interloquire con quei soggetti istituzionali chiamati a rappresentare il bacino di Comuni (157 nel Salernitano) al di fuori dei capoluoghi: qualunque sia l’evoluzione dell’architettura istituzionale oggi sciaguratamente e demagogicamente orientata ad eliminare gli Enti intermedi.

Per meglio dire: se vogliamo rilanciare gli asset territoriali vincenti, dobbiamo rafforzare le ragioni del dialogo e della collaborazione proprio con la Provincia o con l’Ente che dovrà relazionarsi con l’Area Vasta.

E ha ragione il Governatore Caldoro quando afferma che le Regioni devono recuperare la loro funzione originaria, che è quella della programmazione e non della gestione: sono sotto gli occhi di tutti gli squilibri – e non certo per responsabilità dell’attuale Amministrazione regionale – tra i vari comprensori che compongono la Campania.

Se parliamo – come Lei, Presidente fa – di riassetto e di spinta dal basso, auspicherei la costruzione di relazioni istituzionali ancora più operative con la Provincia e con gli Enti intermedi in grado di armonizzare e di accompagnare (oltre i campanilismi) i progetti concreti di sviluppo.

Aggiungo anche che resta centrale – a mio parere – il ruolo dell’Ente Camerale nei percorsi che Lei delinea: quale soggetto più rappresentativo delle varie categorie di imprese può fare confluire valore aggiunto da tutti i punti di vista – non solo finanziario, ma anche in termini di know how amministrativo e di centralità relazionale – ad una piattaforma realmente condivisa ed elaborata insieme di progetti per ridare slancio alle attività produttive?

Non posso, quindi, che ribadire come la Provincia sia ben disponibile – se coinvolta e resa partecipe – ad azioni di rivitalizzazione del territorio.

Del resto, un autorevole studioso della realtà socio-economica italiana come il Presidente del Censis Giuseppe De Rita – solo pochi giorni  fa nel corso dell’Assemblea Nazionale dell’Upi – ha espresso con grande chiarezza che le Aree Vaste e gli Enti intermedi di Governo del territorio si configurano come gli anelli strategici di una nuova geografia della rinascita di questo Paese.

Peccato che il Governo Letta – tra un rinvio ed un galleggiamento inutile che danneggia soprattutto il Mezzogiorno ed i ceti meno abbienti – non se ne sia accorto.

Auguri di buon lavoro.

Salerno, 11 Novembre 2013

 

 

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