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BATTIPAGLIA, INVERSO SUI CROLLI NELL’EX TABACCHIFICIO: “INDIGNATO, POSSIBILE CHE NESSUNO FACCIA NULLA ?”

Dopo i tetti in lamiera, con le forti piogge delle ultime ore, l’ex Tabacchificio continua a cedere.

Duro l’intervento di Vincenzo Inverso, candidato sindaco di Battipaglia per le amministrative 2016.
«L’ex-Ati oramai cade a pezzi! Oltre le lamiere, stamani si vedono crollati solai e mura! – È il grido d’allarme di Inverso, che aggiunge, indignato: – Che succede !? Dov’è la Sovrintendenza? Dove sono tutti i signori del no al progetto della STU che avrebbe slavato e riqualificato tutto ciò!? Sono davvero indignato. Possibile che nessuno veda o faccia nulla? Nessuno parla?».
Da tempo Vincenzo Inverso e il gruppo #perunnuovoinizio portano avanti una battaglia per il recupero dell’edificio dell’ex-Tabacchificio. Agli occhi del gruppo politico l’area è una potenziale ricchezza, lasciata nell’abbandono più totale, dopo le vicende che hanno coinvolto la Società di Trasformazione Urbana Battipaglia Sviluppo Spa di cui Inverso era presidente e i cui progetti di riqualificazione sono stati bloccati, come racconta lo stesso Inverso in un video pubblicato sul canale YouTube del gruppo diversi giorni fa.
Inverso e #perunnuovoinizio non si arrendono e continuano a lanciare allarmi, ormai all’ordine del giorno, sullo stato di abbandono della zona, e sul pericolo e il costo che questa comporta per i cittadini di Battipaglia: «Mi batterò con tutte le mie forze in ogni sede per non far distruggere dal tempo, dall’incuria e dalla burocrazia questo bene irripetibile!».
Fra i punti del programma di #perunnuovoinizio c’è proprio la riqualificazione dell’area ex-Ati, che nei progetti del gruppo potrebbe diventare il Centro Direzionale della piana del Sele, incubatore di Start
up innovative, con un’area Expo, ricerca e sviluppo.

Il candidato sindaco non risparmia parole forti e conclude: «È un peccato, un vero scandalo, oserei dire. Una grave responsabilità sulle spalle di chi invece di suggerire progetti alternativi ha scelto di lasciare la struttura in balia del tempo e dell’incuria».