Leggo, con rammarico, la replica scomposta dell’amico Celano alla mia opinione politica su una vicenda, appunto, politica.
Come il suo capo, Celano predica bene e razzola male. E non risponde per nulla alle critiche, sempre politiche e mai personalistiche, al partito del potere che lui rappresenta.Se fosse attacco personale, lo avrei fatto tre anni fa.
Ed allora, ricordo a Celano che il mio doppio incarico di consigliere comunale e provinciale e di natura elettiva e non come la sua per nomina di potere; e che io vivo solo del mio lavoro e perchè le mie due cariche elettive non cumulano il compenso, come invece per lui che ha percepito due stipendi, rilevantissimi nella sua dichiarazione dei redditi che tutti i consiglieri devono pubblica.
Per quanto riguarda il PDL delle provinciali del 2009, il mio consenso è sempre stato indiscusso con le sale piene a dimostrarlo, così come la mia coerenza, prinma in AN, poi nel conseguente PDL di Fini e Berlusconi, e quindi seguendo Fini; e che allora, nel 2009, il PDL era unione di AN, il mio partito, e Forza Italia, mentre all’epoca Celano votava MPA, e che solo dopo l’incarico remuneratissimo avuto da Cirielli nel 2011 è stato votato consigliere comunale nel PDL, partito che poi ha lasciato per i suoi Fratelli d’Italia e del potere.
Infine, Celano fa finta di non capire e non ricordare che io ho chiesto, così come feci per Cirielli in Provincia, le dimissioni di De Luca da sindaco di Salerno, perché venuto meno il rapporto tra popolo e potere, rappresentato appunto dal vincolo dell’elezione diretta.
La verità è che Celano è la cartina di tornasole del partito del potere, che incarna nervosamente il ruolo di una opposizione sterile, pretestuosa e mai costruttiva, sempre e solo censoria, incapace cioè di profilo culturale e perciò senza politica e senza proposta, e per questo destinata alla sconfitta.
Antonio Cammarota