Vincenzo De Luca

DE LUCA A LIRA TV: “A ROMA HANNO PAURA DEL METODO DI LAVORO DE LUCA.” E SU INCOMPATIBILITA’: “GIOVANNI ROMANO E’ FUORI LEGGE”

Accanto a questo scontro politico, c’è nel Governo un vero scontro di potere, che mi vede direttamente interessato. Il problema è di sostanza. L’immenso comparto del mio Ministero, che è praticamente la somma di tre vecchi ministeri, non può essere appannaggio di un’unica forza politica, è necessario trovare un punto di equilibrio nelle responsabilità di questa immensa e decisiva materia. La legge 81/2001 prevede che ci sia la figura di un Viceministro cui sia affidata la responsabilità di un dipartimento, corrispondente ad uno dei vecchi ministeri poi accorpati: non è un regalo o una concessione, ma un obbligo istituzionale.

 

Si può pensare di gestire tutte le competenze di questo Ministero come fatto privato di una forza politica? Questo scontro è nato subito dopo la nomina, perché il Pdl ha preteso, e ottenuto, una modifica legislativa per poter nominare un proprio esponente segretario del CIPE, laddove la legge prevede che il ruolo sia appannaggio della Presidenza della Repubblica. Se mi è consentito, io ora dico basta. Si parla tanto del fatto che io voglia mantenere due incarichi: io non voglio niente, io chiedo solo il rispetto della legge che disciplina le competenze nell’ambito dei Ministeri. In questo momento l’unico a rispettare la legge sono io, avendo attivato la procedura relativa al doppio incarico: che poi il Consiglio Comunale abbia i suoi tempi è altro discorso. Che la legge sia uguale per tutti lo dico io per primo. La legge la viola chi non rispetta la normativa 81/2011, chi da tre anni e mezzo ricopre il ruolo di Assessore regionale e Sindaco di San Severino o chi ancora oggi non nomina il Presidente dell’Autorità Portuale di Napoli.

Questa è la battaglia di legalità da fare, non le sterili polemiche di queste settimane. A questo proposito mi viene in mente la poesia di Trilussa “La lumachella della vanagloria”, che si adatta perfettamente a piccoli personaggetti della politica, che pensano di strusciarsi sulla mia persona immaginando di darsi un’importanza. Queste persone pensano di dimostrare di esistere facendo una polemica con me, ma in realtà non esistono. Mi riferisco soprattutto ad alcuni esponenti del Pd. L’altro problema di sostanza vero è che qualcuno ha paura che De Luca vada a Roma restando De Luca: tutti sanno che io, se devo lavorare, lavoro con il mio metodo, da uomo libero, contro la palude burocratica e per ottenere risultati; tutti sanno che non sono a Roma per mettermi una medaglia al petto, sto nei luoghi nei quali si può lavorare e ottenere risultati per la comunità. Per me contano i fatti e il rispetto dei territori. Se non è così, saluti e baci: sto bene dove sto.

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