Nicola Landolfi

INTERVISTA ESCLUSIVA AD AGENDA POLITICA. PARLA IL SEGRETARIO NICOLA LANDOLFI: “PENSO AL CONGRESSO STRAORDINARIO DEL PD A SALERNO”

Segretario, sta per chiudersi il periodo delle ferie e si riparte, nel lavoro come nella politica. Da cosa e da dove riparte il PD della Provincia di Salerno?
Il Pd deve continuare o organizzarsi come ha fatto negli ultimi mesi. Vede, quello che ho ereditato, era un semplice cartello elettorale che metteva insieme le correnti dei due vecchi partiti di provenienza. Non c’era un’identità, perché non c’era un’organizzazione, la ricerca comune di una sintesi. Noi dobbiamo proseguire questo lavoro, che é di organizzazione e di politica, territorio per territorio, comune per comune. Poi, continuare a essere, l’unica forza politica che rappresenta l’intero territorio e i problemi sociali. Intorno a noi o c’é il deserto o c’é l’arroganza del potere.

 

Le ultime tornate elettorali amministrative, in Provincia di Salerno, hanno fatto segnare il passo al Partito Democratico. Salerno e’ l’ultimo fortino?

Non mi pare che le ultime elezioni amministrative siano andate male. Senza avere il governo della Regione, dellla Provincia, di Enti e Consorzi, abbiamo invertito la tendenza che ci aveva sconfitti sempre, dal 2008 all 2010; alle Provinciali, alle Politiche, nei comuni più importanti.
Liste civiche vicine a noi, tranne in 5 comuni su trenta, hanno vinto! Nelle autonomie locali, tra gli amministratori e i Sindaci, continuiamo a esercitare una decisa prevalenza.  Il fatto che siamo stati “in campo” come forza giovane dell’opposizione e del rinnovamento, accettando la sfida di una destra molto abile e spregiudicata nella gestione del potere e delle preferenze, mi pare che si sia notato. Come quantità e qualità della nostra proposta, della nostra iniziativa, perfino, della nostra propaganda. Ora dobbiamo tornare a esprimere una maggioranza su scala provinciale

E nei comuni che vanno al voto nel 2013 come vi regolerete per le alleanze? 

Pontecagnano, Scafati, ecc sono città strategiche, ma hanno anche un valore in sé. Nei Comuni al voto partiremo dalla nostra proposta; dalle nostre donne e dai nostri uomini. La condizione essenziale é il rinnovamento e la qualità. Saremo alleate delle forze alternative al Pdl ma, soprattutto, di quelle forze più sane, più pulite, più credibili del nostro territorio. Non ci interessano alleanze schematiche o ideologiche, ma percorsi comuni e coordinate con le forze civili migliori della nostra terra.

Negli ultimi tempi pare che sia rimasto solo a fronteggiare le scelte politiche del PDL: dal CSTP all’Aeroporto, per finire con la Sanita’. Si sente lasciato solo?

A volte, per scherzare, dico che per fare l’opposizione ci vuole “il fisico”. Con questo intendo riferire di un’attitudine “governativa” e “istituzionale” che mostra la gran parte della nostra rappresentanza politica. Si tratta, per molti, di un riflesso quasi genetico e costitutivo; un modo di intendere la politica che va bene, soprattutto, quando si governa. Ma quando, come nel caso degli ultimi anni, non si governa più da nessuna parte (tranne che nei Comuni, le cui forze, peraltro, sono ridotte al lumicino), si finisce per diventare neutri, ibridi, né cane né pesce, assolutamente indifferenti rispetto alla sostanza delle cose concrete che si muovono, che non sono soltanto l’effetto del potere ma, anche, della battaglia per le idee. Non mi sento solo, perché penso che dare battaglia sia giusto e perché sento il consenso della nostra gente. E’ pur vero che per recuperare il voto di opinione in tante relatà, soprattutto grandi e medie della nostra provincia, accanto al Segretario si devono levare con più insistenze e frequenza altre voci.  

Rientra nelle sue prerogative di segretario provinciale anche quella di convocare un congresso straordinario. Ci ha mai pensato?

Ci penso spesso. In un Partito veramente democratico i Congressi si dovrebbero fare con più frequenza e credo che il Partito nazionale dovrebbe, finalmente, attraverso una fase congressuale vera, definire la sua identità, i suoi valori, il suo programma per l’Italia. I nostri appuntamenti congressuali sono, inevitabilmente, collegati a scadenze nazionali, ma, lo confesso, a volte sono tentato di sottoporre a verifica il lavoro degli organismi ( e il mio lavoro) usciti dal Congresso del 2010. Questo non per ragioni legate a “rapporti di forza” o “nominalismi” ma, come dicevo prima, per ritrovarmi con un Partito più convinto nella sua battaglia al Pdl locale e più coraggioso nella rappresentanza sociale dei problemi e delle emergenze. Vedremo.  

Quanto le manca il Consiglio Comunale di Salerno?

Sono stati 15 anni molto belli e intensi. Insieme al Sindaco e a tanti altri amici, sono stato protagonista di una stagione di grande concretezza e di grande cambiamento. Se penso alla Salerno della mia adolescenza e la guardo adesso, mi pare che sia trascorso un secolo!. Ecco, pù che il Consiglio, mi manca il rapporto con la mia città, con i miei concittadini, con i quartieri. Ma, nulla finisce per sempre, tutto si trasforma e anche l’esperienza che sto facendo adesso, il viaggio per una provincia così grande e bella, é altrettanto straordinario.   

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