Contrariamente all’atteggiamento di sciacallaggio giudiziario che sovente ha contraddistinto l’azione politica di amici e “compagni” del Sindaco in circostanze analoghe, in ossequio alla cultura garantista che da sempre ci contraddistingue, attendiamo il prosieguo delle indagini con grande fiducia nella magistratura inquirente e consapevoli che la colpevolezza viene sancita solo dall’esito dell’ultimo grado di giudizio.
Rammentiamo, in ogni caso, i dubbi e le perplessità che abbiamo sovente manifestato sull’iter amministrativo seguito per la realizzazione di un privato condominio, vergognosamente sovradimensionato, in area ex demaniale. Appare inverosimile, infatti, che in pieno centro ed a pochi passi dal mare, nella zona urbanisticamente più interessante della città, quella che più di tutti avrebbe forse potuto consentire, se ben sfruttata, il rilancio turistico di Salerno, si sia potuto consentire la realizzazione di un edificio di dimensioni “esorbitanti”, adibito ad uffici ed a civili abitazioni che, certamente, non risponde all’interesse pubblico né tantomeno alle istanze della città. Avevamo proposto la previsione in area “Santa Teresa” di un acquario da realizzarsi in progetto di finanza, che avrebbe certamente rappresentato quell’attrattiva necessaria per “indurre” crocieristi e turisti a fermarsi in città ed avrebbe creato indotto ed occupazione. La megalomania e l’eccessiva affezione per il cemento e l’edilizia “privata” ha, invero, indotto il Primo Cittadino a rifuggire da qualunque confronto e ad insistere sulla “cementificazione selvaggia” e sula realizzazione di un manufatto che, se mai completato, rappresenterà uno scempio “ambientale” e “urbanistico” con cui i salernitani dovranno a malincuore convivere. Sarebbe stato, in ogni caso, auspicabile che, nelle more della definizione del contenzioso amministrativo in essere, anche per evitare l’incorrere in rischi erariali di gravissima entità per i cittadini salernitani, l’Amministrazione avesse sospeso la realizzazione della contestata struttura.