INCHIESTA PROCURA ROMA SU FRODE FISCALE E RICICLAGGIO. INDAGATO NINO MAROTTA (AREA POPOLARE)

Decine di perquisizioni della Gdf disposte dalla Procura di Romadecine di misure cautelari ordinate dal Gip presso il Tribunale della Capitale. I reati contestati sono associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale, corruzione e riciclaggio, truffa ai danni dello Stato e appropriazione indebita.

 

Nell’inchiesta, risulta indagato anche il parlamentare Antonio Marotta (Area Popolare), per presunti legami illeciti con il faccendiere al centro dell’inchiesta stessa. Il faccendiere è Raffaele Pizza, fratello di Giuseppe, quest’ultimo è stato sottosegretario alla pubblica istruzione, ora segretario nazionale della nuova Democrazia Cristiana.

Nei confronti di Marotta i pm Paolo Ielo e Stefano Rocco Fava avevano sollecitato l’arresto in carcere ma il gip ha escluso alcuni fatti a lui contestati e che hanno fatto cadere i presupposti per applicare la misura detentiva.

In particolare, la magistratura romana ha emesso 24 ordinanze di custodia cautelare, di cui 12 in carcere e 12 agli arresti domiciliari, e cinque misure interdittive con obbligo di firma. E’, inoltre, in corso, il sequestro preventivo di beni immobili, conti correnti e quote societarie per 1,2 milioni di euro.

Durante l’inchiesta – che è stata svolta dal Nucleo speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza e che ha avuto origine dalla segnalazione di operazioni finanziarie sospette – è stata accertato l’utilizzo di un gran numero di fatture per operazioni inesistenti a favore di società ed enti su tutto il territorio nazionale, e di ricostruire l’operatività di una ramificata struttura affaristico-delinquenziale imperniata intorno a un consulente tributario e a un gran numero di società a lui riconducibili, che movimentavano grandi somme di denaro tra conti personali e aziendali.

Il faccendiere – secondo quanto riferisce la Gdf – utilizzava uno studio ubicato accanto al Parlamento, in una nota via del centro di Roma, “per ricevere denaro di provenienza illecita, occultarlo e smistarlo, avvalendosi in un caso anche della collaborazione del parlamentare, che lo ha attivamente coadiuvato nelle attività di illecita intermediazione”.

 

fonte ansa.it