LA GUERRA DELLE MINACCE. ORA ANCHE CONTE PARLA DI ELEZIONI ANTICIPATE

In questo Parlamento pronuncia la parola Elezioni Anticipate è la peggiore minaccia che si possa fare, soprattutto ai deputati e senatori dei partiti che sono in maggiore affanno.

Le elezioni anticipate, di cui, per la prima volta, anche oggi parla il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, non sono la naturale e “costituzionale” conseguenza di un problema politico all’interno di un Governo ma vengono sventolate come la peggiore apocalisse che si possa abbattere sul mondo della politica italiana. E’ chiaro che il messaggio, di Conte come di altri, è rivolto essenzialmente alla enorme truppa dei parlamentari del Movimento 5 Stelle, figlia del voto plebiscitario del marzo del 2018 che, oggi, in caso di voto per le elezioni politiche, tra riforma costituzionale e calo dei consensi, si tradurrebbe in un calo almeno del 70% degli attuali pentastellati in carica. Ed allora sotto con la minaccia, che significa due anni di indennità in meno e nessun benefit, per fargli digerire tutto e di piu’: da un ritorno all’alleanza con Renzi ad un voto positivo sul MES.