LA REGIONE BASILICATA TRASFORMA I CINGHIALI IN RISORSA ECONOMICA. E LA CAMPANIA?

Partiamo dai numeri: i cinghiali selvatici, negli ultimi anni, sono passati da una popolazione di 50.000 esemplari ad un totale di 2.000.000 di capi che, nel corso dell’ultimo anno, hanno provocato oltre 10.000 incidenti stradali ed un danno all’agricoltura superiore ai 60.000.000 di euro. Basterebbero queste cifre per approcciare il fenomeno senza le lenti dell’ideologia animalista ma comprendendo che si tratta di un problema vero e proprio.

E’ per questa ragione che la Regione Basilicata, attraverso un apposito disposto normativo, ha creato la filiera della Carne di Cinghiale, autorizzando la caccia agli animali anche fuori dai periodi tradizionali dell’attività venatoria ma obbligando cacciatori e guardie del territorio a conferire la carne ad un apposito consorzio che ne effettua la macellazione, la lavorazione e la commercializzazione sul territorio. E, per chiudere il cerchio, è stata anche avviata la procedura per il riconoscimento di un marchio DOC al Cinghiale Lucano, considerato da molti una vera prelibatezza della cucina tipica. Adesso alla Regione Basilicata hanno chiesto notizie anche Calabria ed Umbria, ma la Regione Campania non ha ancora mosso un passo in questa direzione pur avendo sul proprio territorio vaste zone interessate dal problema dei cinghiali selvatici.