Giovanni Baldi

L’APPELLO DEL CONSIGLIERE GIOVANNI BALDI: SALVIAMO LA CACCIA IN CAMPANIA

Con un decreto dirigenziale, emanato alla vigilia di Ferragosto, la Regione ha riproposto il divieto di accesso ai non residenti nelle aree contigue ai parchi regionali. Si cancella di fatto uno dei risultati delle battaglie portate avanti dal mondo venatorio in questi ultimi anni e che aveva trovato nella nuova legge regionale sulla Caccia, licenziata poche settimane fa anche grazie al lavoro di impostazione  e al pressing politico dell’on. Giovanni Baldi, un parziale ristoro rispetto ad anni di scontri e ingiustizie patite: la possibilità per i non residenti di accedere alle aree contigue ai parchi regionali fino al raggiungimento della densità venatoria.

 

 

Intanto, di fatto, il Tar ha bloccato la pre apertura della Caccia accogliendo in via cautelare il ricorso presentato dal WWF per motivi legati all’intensificati fenomeni degli incendi boschivi e della siccità, e rimandando ogni altra decisione successiva alla ripresa dei lavori il 12 settembre.

 

“Un atto quello dirigenziale che, seppur anticipato negli effetti negativi per il mondo venatorio dalla recente sentenza, non possiamo accettare  tout court- ha ribadito l’on. Giovanni Baldi, solidale con i cacciatori tagliati fuori dalle aree contigue- A maggior ragione perché emanato in un blitz ferragostano a pochi giorni  dalla riapertura della stagione venatoria. Si è  creato un diffuso malessere e altrettanto scontento nel mondo dei cacciatori che invece aveva accolto con moderata soddisfazione la nuova legge sulla caccia da pochi giorni licenziata dal Consiglio regionale. Alla ripresa delle attività regionali chiederò un immediato decreto di rettifica  con il quale  si dovrà ribadire che fino al raggiungimento della densità venatoria sarà possibile anche per i non residenti andare a caccia nelle aree contigue ai parchi della Campania. Non devono spaventarci lo spauracchio di ricorsi o delle  azioni di chi potrebbe impugnarlo. A noi politici toccherà impegnarci intanto su azioni più incisive quali le modifiche alle  perimetrazioni delle aree contigue, con una loro sensibile riduzione territoriale e dei vincoli annessi”.

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