MICHELE CUOZZO (FDI-AN): “IL PD TIENE IN OSTAGGIO I CITTADINI DELLA CAMPANIA”

“Il partito democratico tiene in ostaggio i cittadini salernitani .
La Regione Campania, alla luce della recente decisione della Corte Costituzionale – che ha “ribadito” la legittimità della Legge Severino – , sta per sprofondare nel caos .
È inutile andare alla spasmodica ricerca di futili cavilli, De Luca sarà sospeso ed i cittadini salernitani pagheranno un conto altissimo .
In un momento di crisi e di emergenze vi è bisogno di certezze ma al PD tutto ciò pare interessare ben poco. ” E’ quanto dichiara il Presidente Provinciale di Fdi-An Michele Cuozzo.
La Provincia di Salerno governata ( per modo di dire) da un inutile Canfora, una ne fa e due ne sbaglia; nel malcelato tentativo di ACCAPARRARSI ogni nomina, anche con provvedimenti illegittimi e quasi sempre annullati, ha reso il territorio e le istituzioni un deserto . Non curanti della vergogna di cui si sono macchiati, hanno reso l’ultimo schiaffo alle istituzioni non approvando il bilancio, con il concreto rischio di uno scioglimento; quasi l’unica Provincia in Italia senza strumento finanziario. 
Strade, scuole,trasporti,ambiente un fallimento totale, i salernitani possono attendere.
Il ridicolo, oltre ogni limite, è stato toccato con la barzelletta delle nomine negli enti e nelle partecipate: non ne ha azzeccata una! 
Il Comune di Salerno, amministrato da un nominato, continua a collezionare disastri; tra richiami della Corte dei Conti e provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria( non da ultima la vicenda Crescent ) offre uno spettacolo dalle inquietanti conseguenze per i cittadini. 
Innanzi a questo scempio vi è bisogno di uno scatto di orgoglio.
Recuperare il ruolo della Politica e porre al centro dell’azione di governo le emergenze del territorio e le necessità delle comunità. 
Il PD salernitano inizi a fare chiarezza: mandi a casa questo inutile presidente della Provincia prima che ultimi il suo disastro e dimostri di non essere complice della politica delle poltrone e delle gaffe.