Nuova tappa del “No Gori”, la sesta, in favore della ripubblicizzazione del servizio idrico, che venerdì scorso ha visto riunirsi, presso la Sala Consiliare del Comune di Nocera Inferiore in Piazza A. Diaz, i comitati per l’acqua pubblica che hanno organizzato un altro convegno dal titolo “Acqua Pubblica: Ora”. L’obiettivo è sempre lo stesso: contrastare il monopolio della società che attualmente gestisce il servizio idrico integrato in Regione Campania.
E anche in questa occasione, Franco Gioia, consigliere del Distretto Sarnese-Vesuviano EIC, non ha fatto mancare il proprio contributo intervenendo nel dibattito e insistendo sul tema del trasferimento delle quote dell’Ato3, di proprietà dei Comuni.
“L’Ato 3, formato da ben 76 Comuni – continua Gioia – è stato commissariato nel dicembre 2013. Un commissariamento che doveva durare sei mesi e invece sta durando ancora da sei anni. L’Ato 3 possiede il 51% delle quote della Gori. Se si ritornasse all’interno di un’assemblea formata da 76 sindaci, la Gori potrebbe essere facilmente posta in liquidazione e la sua gestione può tornare ad essere gestita dalle istituzioni locali”.
Un capitolo importante da risolvere, secondo Gioia, riguarda quello delle ormai famose “partite pregresse”. Una partita che si gioca su più fronti, dove l’obiettivo principale è quello di eliminarle per evitare ulteriori salassi ai cittadini. Proprio su questo fronte, all’interno del Distretto è stata da poco istituita una commissione per la valutazione delle partite pregresse con i relativi incrementi tariffari. All’interno della Commissione figurano anche Gioia e l’avvocato Giuseppe Grauso, del Coordinamento Campania “Acqua Pubblica”.
Al dibattito di venerdì scorso, oltre a Gioia e Grauso sono intervenuti anche Manlio Torquato sindaco di Nocera Inferiore, Carmine Pagano sindaco di Roccapiemonte e Gianluca Napolitano della Rete Civica ATO3 Campania. Il convegno ha visto la partecipazione di numerosi cittadini.