NUOVO ATTACCO DI MATTEO RENZI AL PREMIER CONTE: “CHIARISCA USO 007 AL COPASIR”

Spunta ufficialmente una seconda talpa nell’Ucrainagate contro Donald Trump, anch’essa uno 007 ma questa volta con informazioni di prima mano sulle pressioni per far indagare i Biden, mentre continua a suscitare interrogativi la misteriosa visita a Roma dell’attorney general William Barr.

E del procuratore federale John Durham che lo accompagnava, incaricato della contro inchiesta sulle origini del Russiagate per verificare se sia stata un’operazione dei servizi segreti occidentali – compresi quelli italiani – per impedire insieme al ‘deep state’ americano l’elezione di Donald Trump. Quando i due sbarcarono nella capitale italiana a fine settembre, rivela il New York Times, alcuni diplomatici e dirigenti d’intelligence all’ambasciata Usa di Via Veneto non conoscevano i motivi del viaggio. E rimasero poi sorpresi che Barr avesse aggirato i protocolli nell’organizzazione della missione, in cui incontro’ i vertici dei servizi segreti italiani dopo aver visto il capo del Dis Gennaro Vecchione che li coordina. Incontri inusuali, sottolineano i media Usa, che rischiano di minare la fiducia tra intelligence di Paesi alleati, anche per il rischio di condividere informazioni ad uso di politica interna. E sui cui Matteo Renzi ha chiesto che il premier Giuseppe Conte, titolare della delega sui servizi, faccia chiarezza al Copasir. “La domanda è: perché il ministro della Giustizia americano è venuto segretamente a incontrare il capo del Dis. Questa è la domanda”, spiega Renzi.