QUEL PASTICCIO AMMINISTRATIVO DELLE NOMINE ASI: CONDANNATO ANCHE BRUNO DI NESTA

E’ solo una sentenza di primo grado ma è stata preceduta da tre pronunce della Giustizia Amministrativa: la vicenda delle presunte pressioni (oggi accertate in una sentenza del Tribunale di Salerno) nei confronti dell’allora Presidente dell’Asi Gigi Cassandra rischia di avere ripercussioni politiche importanti. Non solo per il sindaco di Sarno Giuseppe Canfora che, in attesa del giudizio di appello, verrà sospeso dalla Prefettura di Salerno in base alla Legge Severino ma anche per l’attuale Direttore Generale dell’Ente di Ambito, gestito dalla Provincia di Salerno, Bruno Di Nesta. Per Di Nesta non è prevista alcuna sospensione di legge, certo, ma sarà il Presidente della Provincia Michele Strianese a dover valutare l’opportunità politica di mantenere in carica un dirigente il quale è stato condannato, in primo grado, per una attività svolta sempre all’interno della stessa amministrazione provinciale. Probabile, anzi diciamo pure certo, che lo stesso Strianese confermerà la fiducia in Di Nesta e nella magistratura, parole e giudizi di rito in queste circostanze. Un dato è certo: altri, guarda pure Roberto De Luca, per molto meno – almeno in termini di concretezza giudiziaria – hanno preferito fare un passo indietro in attesa di chiarire la propria posizione. Un fatto storico, chiaro e certo. Resta, pero’, un problema di ordine politico: il metodo utilizzato per le nomine all’interno degli enti controllati. Forse troppa superficialità o, anche, la convinzione di poter fare tutto ed il contrario di tutto, gestendo un ente come se fosse una società privata. Prima il Tar ed il Consiglio di Stato, oggi il Tribunale di Salerno hanno stabilito che le regole vanno rispettate e che bisogna seguire le procedure. Che, spesso, non coincidono con i tempi e gli interessi della politica.