Salerno Brand Vignelli

REGIONE CAMPANIA, NUOVA POLEMICA SUI FONDI PER LA ESSE DI VIGNELLI. M5S ALL’ATTACCO

Dopo la polemica sui fondi che l’amministrazione regionale avrebbe “sottratto” alla Terra dei Fuochi per destinarli alle Luci d’Artista, il centrodestra e il M5S tornano a prendere di mira il modus operandi della maggioranza guidata dal presidente Vincenzo De Luca. Questa volta al centro della querelle politica finisce il premio dedicato a Massimo Vignelli, ossia al creatore del brand del Comune di Salerno (la famosa S, appunto), che, nella giornata di ieri, è stato approvato nel corso dell’ultima seduta del consiglio regionale del 2015, in quanto inserito nel maxi emendamento alla Legge di Stabilità. Stiamo parlando di 200 mila euro destinati  ai giovani talenti della Campania che sapranno distinguersi a livello nazionale.

 

Tale somma è stata stanziata non solo per il prossimo anno, ma anche per gli anni a seguire. Una decisione, quella assunta dalla maggioranza di centrosinistra, che scatena l’ira dell’opposizione che contesta senza indugio l’istituzione del premio. “L’artista, scomparso lo scorso anno, non aveva nessun legame con la Campania” tuona il consigliere regionale Massimo Grimaldi (Caldoro Presidente) che aggiunge: “Vignelli ha solo disegnato il logo di Salerno, la “S” che divenne famosa per le inchieste giornalistiche. La Campania – ricorda – non è solo Salerno e non può essere amministrata come il Comune”.  Grimaldi si spinge oltre e alla critica politica affianca una proposta: “De Luca vuole fare un premio per il settore? Benissimo. Abbiamo le università campane. Possono farlo loro. Tanti personaggi dello sport e della cultura più legati alla nostra terra”. Tranchant il commento di Caldoro: “Vignelli ebbe il merito di fare solo il logo di Salerno, non della Campania”. Ma non finisce qui perché anche il teatro municipale “Giuseppe Verdi” non è stato trascurato dal governatore, che sempre all’interno del maxi emendamento ha previsto cospicui finanziamenti per il Massimo cittadino. Un milione e mezzo all’anno, fino al 2018. Un’altra attenzione particolare, dunque, per il suo “feudo” elettorale che viene maldigerita a Palazzo Santa Lucia. “Negli anni passati – ribadisce Grimaldi – abbiamo sostenuto il Teatro Lirico di Napoli, una eccellenza nazionale riconosciuta anche dalla legge. Il “Verdi” di Salerno ha già la Legge 6 de 2007. Se si estende l’intervento per sostenere i teatri campani bisogna sostenere almeno una eccellenza per ogni capoluogo. Perché – si domanda – De Luca trasferisce risorse da Napoli a Salerno? Perché penalizza le altre città campane?”. A buttare benzina sul fuoco ci pensa il capogruppo del M5S Valeria Ciarambino che definisce la legge di Stabilità “un documento salernocentrico”. Poi ritiene “inspiegabile” l’assimilazione tra il teatro Verdi e il San Carlo: “Siamo a favore della cultura . precisa –  ma vanno fatti interventi che siano a favore di tutti, non di una sola realtà”. Difende, invece, con orgoglio le scelte del governatore, replicando con fermezza a Grimaldi, l’ex assessore comunale al turismo e attuale consigliere regionale del Psi Enzo Maraio: “Siamo di fronte ad una strumentalizzazione di bassa lega. Noi, al contrario della Giunta Caldoro, con il Premio Vignelli creiamo marketing turistico e territoriale con investimenti chiari e senza utilizzare, come il centrodestra, il metodo dei “fondi a pioggia”. In questo caso lo facciamo attraverso un fondo, dedicato a un famoso designer mondiale, che darà importanti opportunità a tanti giovani campani”.

 

TRATTO DA IL MATTINO di Roberto Ler