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SALERNO, OPPOSIZIONE ALL’ATTACCO DI DE LUCA PER IL DISSESTO FINANZIARIO

Fuoco di fila del centrodestra contro l’ex sindaco Vincenzo De Luca rispetto al pre-dissesto finanziario in cui si troverebbe il Comune di Salerno. L’attacco frontale nei confronti del candidato governatore del Pd e dell’amministrazione progressista arriva in due tempi: la mattina con una conferenza stampa dei gruppi consiliari di opposizione; nel pomeriggio con una raffica di dichiarazioni di esponenti salernitani e campani schierati al fianco del governatore Stefano Caldoro, il quale di recente ha provocato più volte l’ex primo cittadino proprio sul bilancio comunale. A sventolare di nuovo la delibera 27/2015 della Corte dei Conti, che conferma una serie di criticità nel modus operandi finanziario dell’Ente sono stati i consiglieri comunali di centrodestra.

 

Cinque su dieci, infatti, sarebbero ancora gli indicatori finanziari che non rientrano nei parametri richiesti dalla Corte dei Conti, che ha confermato con la delibera di quest’anno “la sussistenza di irregolarità contabili e finanziarie suscettibili di pregiudicare gli equilibri economico-finanziari dell’Ente”. Tanto basta per scatenare gli esponenti dell’opposizione.“I provvedimenti adottati finora dal Comune – tuona il caldoriano Raffaele Adinolfi – non hanno superato questi rilievi e quindi l’Ente resta commissariato al controllo semestrale che dovranno fare i revisori. Ma qualcuno cerca di far passare sotto tono la vicenda. In un Comune, infatti, dove c’è la tassazione più alta d’Italia in relazione all’Imu, alla Tasi e alla Tari come minimo ci si aspetterebbe di avere i conti in ordine. E, invece, così non è perché la situazione debitoria e deficitaria è davvero disastrosa”. Gli fa eco  Roberto Celano (Ncd): “In virtù del decreto 35 l’amministrazione ha potuto fruire di un prestito di circa 170 milioni di euro per pagare i debiti nei confronti dei fornitori maturati al 31 dicembre 2013. Si tratta di una posizione pesantissima che viene scaricata sulle future gestioni e sulle future generazioni. Saranno quindi i cittadini salernitani, per i prossimi tre decenni, a pagare per i soldi spesi da De Luca per foraggiare la sua immagine”. Poi Celano entra nel merito del bilancio: “Anche per il 2014 l’equilibrio si è  avuto solo esclusivamente grazie alle entrate straordinarie. La stessa Corte dei Conti ha evidenziato l’inaffidabilità  del risultato di gestione del 2012 e del 2013 ed i  provvedimenti che ha emesso fino ad oggi sono simili a quelli emessi per il Comune di Reggio Calabria, che di fatto è in dissesto finanziario. A Salerno il deficit c’è e non è un’ invenzione di qualcuno ma è la certificazione di un ente terzo”. L’alfaniano lancia l’allarme anche su Piazza della Libertà: “Si potrebbe verificare la restituzione dei fondi europei acquisiti come finanziamento, perché c’è il rischio che non venga completata entro il 2015. Abbiamo avuto notizie dal dirigente del settore ambiente del Comune che ci fanno preoccupare molto”. Infine provoca De Luca: “Vuole un confronto con Caldoro? Cinque anni fa è stato lui a scappare. Ne facesse uno con Pinocchio e sicuramente lo vince”. Nel pomeriggio, a supporto delle tesi portate avanti dai consiglieri comunali, arrivano le parole del coordinatore azzurro Enzo Fasano “il Comune chiarisca sul dissesto e la smetta con le tasse” e del deputato di Fdi-An Edmondo Cirielli: “I salernitani pagheranno amaramente la gestione di De Luca”. Ma il candidato governatore del centrosinistra si difende attaccando di nuovo Caldoro: Quando si riduce a raccontare frottole su  Salerno, facendo il provocatore e cercando di spostare l’attenzione dai disastri della Campania, vuol dire che davvero egli è alla fruttaGli rinnovo ancora una volta la mia sfida ad un pubblico confronto e gli offro in più una visita guidata nella città che vanta primati nazionali”. Immediata la controreplica del caldoriano Giuseppe Maisto: “Dopo non aver voluto accettare l’incompatibilità e la Severino, De Luca si attrezza adesso per rifiutare anche i rilievi della Corte dei Conti. Oggi, però, si parla di Salerno perché è in Campania, perché è necessaria una operazione verità, perché chi l’ha guidata fino ad ora – conclude – l’ha portata sull’orlo del dissesto e disseminata di incompiute”.

Roberto Junior Ler – Il Mattino