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SI AL REFERENDUM. PIERO DE LUCA AD AVELLINO: “CI GIOCHIAMO IL FUTURO DEL PAESE”

Giovedì 13 ottobre, presso il Circolo della Stampa di Avellino, si è tenuto un incontro pubblico sulle Ragioni del Sì al prossimo referendum costituzionale organizzato dal Comitato “Basta un Sì Campania – Ragione Pubblica”. All’incontro, che ha visto la partecipazione di numerosi cittadini e amministratori, sono intervenuti Piero De Luca, coordinatore scientifico del Comitato Ragione Pubblica Campania, l’Onorevole Valter Verini, Capogruppo del PD in Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati e Roberta Santaniello, Presidente Provinciale del PD di Avellino.
Dopo il saluto del senatore Enzo De Luca, presente in sala e  l’introduzione di Roberta Santaniello, Piero De Luca – intervenuto prima delle conclusioni affidate all’On.le Verini –  ha evidenziato come sia “assolutamente necessario fare del referendum costituzionale un grande momento di confronto democratico sul merito di una riforma che è semplicemente fondamentale per il futuro dell’Italia”.
Il giovane esponente del PD, inoltre, ha chiarito come il quesito referendario “non è sul futuro del Governo, è sul futuro del Paese. Non riguarda la legge elettorale, i poteri del Premier, ma la riduzione del numero di quelli che fanno politica”. “Non stiamo riducendo la democrazia – ha aggiunto De Luca – stiamo riducendo le poltrone dei politici, le tensioni tra Regioni e Stato, stiamo eliminando enti inutili come il Cnel e stiamo permettendo al Paese, alle imprese, alle famiglie, ai lavoratori di avere un sistema più facile, più semplice: chi vota sì riduce le poltrone, chi vota no lascia le cose come sono”.
Piero De Luca, poi, ha concluso invitando tutti i presenti a sostenere con forza le ragioni del Sì, perchè si è detto convinto che “chi vuole dare una mano al grande progetto di cambiamento del Paese deve sapere che questa è l’occasione. Il mondo cambia veloce, fuori dal nostro Paese, e l’unico modo perché l’Italia sia capace di produrre cambiamento, e non solo rincorrerlo, è avere istituzioni più semplici”.