SIANO. FIORDELISA LEONE: “SABATO UN RICONOSCIMENTO A NELLO CAPUANO, ALFIERE DELLA REPUBBLICA”

“Quella di sabato sarà una giornata importante, perchè tutta la comunità di Siano si stringerà attorno al giovanissimo Nello Capuano, il nostro concittadino che con coraggio e determinazione ha dimostrato che la disabilità, con la quale convive dalla nascita, puo’ essere un ostacolo superabile”. E’ quanto dichiara Fiordelisa Leone, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Siano che, insieme al Sindaco Giorgio Marchese, sta organizzando l’evento di sabato 25 Febbraio quando, a partire dalle 16:30, all’interno del Centro Civico Siani, verrà assegnato un riconoscimento a Nello Capuano che, con i suoi video sui principali canali social, ha spiegato, con semplicità e naturalezza, come si affronta, giorno per giorno, la disabilità.

Nello Capuano, 18 anni, vive a Siano (Salerno) e praticamente dalla nascita deve fare i conti con un acronimo che lo accompagna in tutte le sue attività, Fshd. E’ la sigla sotto la quale si nasconde la malattia che lo ha colpito quando aveva sei mesi, la distrofia facio-scapolo-omerale. Una patologia abbastanza diffusa tra gli over 50. Molto meno tra i giovani, nei quali si presenta in una forma particolarmente aggressiva. E’ a causa della Fshd che Nello nel giro di pochi anni ha perso la vista – unico caso in Campania per la sua età – ed ha dovuto far ricorso a una protesi per recuperare l’udito. Avversità che avrebbero abbattuto un toro ma non Nello, che ha fatto della sua compagna indesiderata una missione per fare divulgazione scientifica riconvertendo un anno fa il suo canale youtube ‘Nello Fshd’, precedentemente dedicato alla creazione di videomontaggi, alla Fshd: in cosa consiste, come si combatte. Un’attività che – grazie alla segnalazione della sua professoressa di Storia e Filosofia al liceo scientifico di Roccapiemonte dove il giovane frequenta l’ultimo anno, Silvana Robustelli – non è passata inosservata al Quirinale che ha insignito Nello del titolo di alfiere della Repubblica “per la tenacia con cui affronta la malattia che lo ha colpito da bambino, riuscendo a trarre forza per impegnarsi nella diffusione delle conoscenze sulla distrofia facio-scapolo-omerale e per sostenere la ricerca scientifica”.