Maria Rosaria Vitiello

TRASFORMIAMO SCAFATI IN UNA CITTA’ A MISURA D’UOMO. L’INTERVENTO DI MARIAROSARIA VITIELLO

Scafati è una delle città più interessanti della provincia di Salerno; grazie alla sua posizione geografica che ha un ruolo di ‘cerniera ‘ tra la provincia di Napoli e quella di Salerno, è stata la culla , storicamente, di numerose attività culturali e creative, bacino di idee e progetti artistici, politici, economici che hanno influito sullo sviluppo dell’agro- nocerino e di buona parte della provincia salernitana.
La presenza del fiume Sarno e di alcuni siti archeologici di valenza storica-artistica le conferiscono una identità che, tutt’ora, è potenzialmente inespressa.
 

 Scafati ha subito, nel corso degli anni, violenze e soprusi dal punto di vista ambientale che ne hanno alterato l’equilibrio ecologico e danneggiato, permanentemente, l’assetto urbanistico . 
 Le difficoltà create da questo stato di fatto le osserviamo nella vita quotidiana.
 
 È innegabile che Scafati sia divenuta, negli anni, una ‘città dormitorio’.
 
 Esistono diversi quartieri abitati da cittadini che non hanno origini scafatesi, o che lavorando tutto il giorno lontano dalla propria casa tornano la sera solo per dormire.
 A queste persone non è stata mai offerta alcuna possibilità, di usufruire di spazi di aggregazione sociale , con l’opportunità di instaurare nuove amicizie o creare nuove reti di conoscenza.
 Scafati è una cittá di emarginati. Esistono  quartieri ghetto, come quelli del  nostro centro storico, divenuto  sede , ormai permanente, di cittadini extracomunitari, molto spesso sprovvisti di regolare permesso di soggiorno. Essi occupano abusivamente abitazioni fatiscenti in condizioni igienico-sanitarie  pessime e poco raccomandabili.
 Quanti di noi attraversando via Cesare Battisti sono rimasti colpiti dai tanti bambini Rom che scorazzano nei vicoletti adiacenti?
 Chi si pone  il problema della loro integrazione, delle condizioni di vita da ‘marginali’ che essi vivono quotidianamente ?
 
 Scafati è una città delle periferie dimenticate
 
 Esse sono ai limiti della sostenibilità, totalmente scollate dal centro senza alcuna possibilità  di usufruire di un trasporto pubblico urbano. Le vie che le attraversano sono spesso piene di buche, in molti casi senza marciapiedi e,  ai primi temporali subiscono allagamenti, che ne impediscono ancor di più la percorribilità.
 
 Scafati non è mai stata una città amica dei bambini.
 
 Mancano gli asili, i centri ricreativi per i più piccoli.
 In estate non è prevista nessuna attività al termine della scuola, e i genitori sono costretti a lasciare i propri figli dinanzi alla tv, o in compagnia di una playstation.
 
 Non esistono spazi verdi, mentre bisognerebbe garantirne uno in ogni quartiere.
 I pochi spazi di vegetazione esistenti , sono poco praticabili, lasciati all’incuria e all’abbandono totale, e sono così sporchi che nessuna mamma si sognerebbe di lasciarci giocare  i propri bambini
 
Il traffico costante, inoltre, non consente ne ai bambini in carrozzina, ne agli anziani di respirare aria pulita durante una semplice passeggiata, e allunga terribilmente i tempi di percorrenza per attraversarla.
 
 La verità è che a Scafati, in questi ultimi anni si è data la priorità alla politica dell’apparenza e dell’immagine , sono stati finanziati solo quegli interventi capaci di suscitare un grande impatto mediatico, trascurando tutto ciò che non fa notizia ma che avrebbe  facilitato la nostra vita quotidiana. Ciò che manca è un progetto globale che sappia creare un reale sviluppo che parta dall’ identità più profonda  e dalle peculiarità della nostra città.
 
Per giustificare l’assenza dei servizi essenziali, o della manutenzione ordinaria  ci si nasconde dietro l’alibi della crisi economica, mentre per attrezzare semplici spazi verdi o parchi giochi basterebbe una spesa irrisoria rispetto alle cifre  dei  bilanci comunali e in relazione alle tasse che noi tutti versiamo.
 
 La verità è che fino ad oggi è mancata la volontà politica, sia per disinteresse che per inefficienza
 
 La qualità della nostra vita quotidiana richiede attenzione alle piccole cose.
 
 Avere una ‘ città a misura d’uomo ‘ questa sì che sarebbe la vera rivoluzione, una città
 capace di rispettare i nostri tempi, e i nostri spazi, che garantisca le relazioni sociali e  che favorisca l’integrazione senza per questo rinunciare alla sicurezza.
 
 Una città capace di accogliere tutti i cittadini, senza discriminazioni.
 Una città che sappia offrire luoghi per gli scambi culturali, dove i conflitti possano trovare una armonizzazione, dove tutte le distanze fisiche, geografiche, culturali , sociali possano essere colmate.

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