VICENDA FANPAGE.IT. LA LETTERA DI SIMONE VALIANTE AL PRESIDENTE VINCENZO DE LUCA

Caro Vincenzo comprendo la tua rabbia di padre e di uomo delle istituzioni. È la stessa rabbia ed amarezza che mio padre avra’ provato la notte che l’accordo tra te e Matteo Renzi mi ha cacciato dalla lista della Campania. Come sai io per quindici anni sono stato uomo delle istituzioni locali sempre eletto, ma sono stato anche figlio del vice presidente di una Regione. Una persona, mio padre, che in 50 anni di vita pubblica non è mai stato sfiorato da una macchia giudiziaria e che vive a Cuccaro Vetere, paesino di 600 anime nella casa costruita da mio nonno, con le sue mani, dove lavorava come fabbro. In tanti anni di vita pubblica, avrò anche indirettamente, da amministratore e da figlio di, ricevuto decine di richieste di appuntamenti di faccendieri ed intermediari. I faccendieri sono “improbabili”, ma a volte anche la scelta degli intermediari lo e’. Detto ciò ci sono anche manifestazioni di ingenuità che Roberto sapra’ dimostrare come tali. I tuoi figli hanno studiato, fatto sacrifici, sono intelligenti e capaci ed è giusto che abbiano le loro possibilità, senza doversi giustificare ma magari cautelare. Poi c’è la politica caro Vincenzo. E quella notte caro Vincenzo tu e Renzi, eliminando me, avete eliminato una piccola voce, ma una voce di pluralismo che in questi anni e’ servita al Pd ed è servita a tutti. Quanti non sono andati via dalla nostra comunità politica soprattutto a Salerno quando non c’era potere da gestire ma solo battaglie politiche, perché riconoscevano nei nostri atteggiamenti diversi, nella nostra storia diversa, nei nostri diversi radicamenti territoriali una occasione vera di pluralismo e di confronto? Da quando sei stato eletto alla Regione i tuoi piani erano già chiari. Certo io oggi sono una piccola cosa rispetto a te, ma la democrazia e’ bella perché siamo diversi e perche’ i piccoli a volte servono come i grandi. La storia democristiana, tra tanti limiti, mi ha insegnato anche questo. Sarà questo che avrà garantito 50 anni di pace sociale in questo Paese, al di là poi dopo delle storie di piccoli uomini che l’hanno disonorata. Il pluralismo Lo devi accettare anche tu, perche’ e’ questo che aiuta anche a far maturare gli anticorpi della democrazia che tu oggi vedi compromessa. In questi tuoi momenti di amarezza, pensa anche all’amarezza di tanti di noi che ti hanno consentito con la dignità della loro storia politica di far crescere una comunità dalla quale hai attinto vittorie e grandi soddisfazioni, ma che non puoi pensare per i bene di tutti, ancora a lungo, di far diventare il regno di una persona. La politica così diventa sopraffazione che inevitabilmente consuma gli anticorpi della democrazia come annulla le tante persone perbene delle quali ti sei liberato in questi anni. Non sarà il mio caso, lo sai, perché io continuerò le mie battaglie anche da non parlamentare. Certo sarebbe ipocrita attribuire a te tutte le responsabilità, il contrario. Hai trovato in Matteo Renzi un valido alleato, o forse il protagonista. Il mio segretario al Sud ha fatto e detto tutto ed il contrario di tutto nella formazione delle liste, ma prima ancora nella scelta dei gruppi dirigenti e nelle piccole e grandi cose dette e “rimangiate” in questi anni. Eppure anche per il Sud abbiamo fatto  scelte importanti di Governo in questi 5 anni, provvedimenti significativi che non riusciamo nemmeno a difendere e a rivendicare, in alcuni casi. In altri nemmeno quello per la verità. Avremmo dovuto essere la grande forza delle battaglie ambientali e della trasformazione del nostro sistema economico. Ed invece assecondiamo ancora le trivellazioni e rifiutiamo i processi di decarbonizzazione, che da Macron alla Merkel sono la frontiera del nuovo sviluppo economico. Per tante cose non siamo chiari e non siamo più credibili con i nostri atteggiamenti. Vogliamo parlare di sanita’? Ci vedono ormai in tanti come quelli che predicano bene e razzolano male. Rifletti. Riflettiamo. Con affetto