Crescent

CASO CRESCENT. I CONSIGLIERI COMUNALI ADINOLFI E CELANO DI NUOVO ALL’ATTACCO

La Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Salerno è «tra i maggiori responsabili dello scempio edificatorio della zona più bella della città». E’ un j’accuse durissimo quello rivolto dai consiglieri comunali di FdI Roberto Celano e Raffaele Adinolfi nei confronti dell’ente che in questi anni più volte è stato chiamato ad esprimersi sulla realizzazione del Crescent, l’edificio semicircolare che sta sorgendo nell’area di Santa Teresa.

 

A spingere i due esponenti dell’opposizione a questa sortita la risposta del soprintendente Gennaro Miccio ad una richiesta di chiarimenti formulata da Celano su alcuni delicati passaggi amministrativi relativi al progetto. In particolare l’esponente di FdI chiedeva lumi sul rilascio dell’autorizzazione urbanistica per la deviazione del Fusandola, sulla scadenza dell’autorizzazione paesaggistica del 2008 e sull’autorizzazione paesaggistica per la variante al Pua del sub comparto 1. Le risposte a questi quesiti giunti dagli uffici di via Tasso sono a dir poco interlocutorie: sull’autorizzazione urbanistica per la deviazione del Fusandola la nota firmata da Miccio si limita a riportare che «si sta verificando se tali interventi non sono ricompresi nell’ambito di progettazioni di maggiore entità e rilevanza altrimenti trasmessi a questa Soprintendenza con altre diciture», mentre per quanto riguarda la scadenza dell’autorizzazione paesaggistica del 2008 il soprintendente ricorda come «la Soprintendenza ha richiesto al responsabile del Servizio trasformazioni urbanistiche del Comune di Salerno la costituzione di un momento di verifica tecnico-amministrativa di tutti gli atti autorizzativi rilasciati per l’intervento in oggetto». «La risposta di Miccio –dice Celano- è clamorosa: il soprintendente non sa se lo spostamento della foce del Fusandola è stato autorizzato, ancor più clamoroso è che il controllore chieda lumi al controllato». Al vetriolo il commento di Adinolfi: «Comunque vada a finire questa vicenda –chiosa il consigliere comunale- la città resterà sfregiata: o per la presenza di un ecomostro, o perché dovrà sopportare i costi della sua demolizione». 

 

tratto da corrieredelmezzogiorno.it 

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