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DE LUCA SULLA SITUAZIONE INTERNA AL PD: “E’ IL FALLIMENTO DI TUTTO UN GRUPPO DIRIGENTE”

– È davvero insostenibile il senso di vergogna, di umiliazione, la rabbia delle migliaia di militanti che hanno assistito impotenti al disastro politico di questi giorni.
– È il fallimento di tutto un gruppo dirigente. È la conseguenza di un correntismo irresponsabile; di una totale separazione dai territori e dai problemi reali; della perdurante mancanza di scelte su nodi politici di fondo e sulla idea di partito.


– È stata una sofferenza osservare dalle nostre città, dai nostri quartieri, dalle nostre comunità colpite da una crisi feroce le immagini che la politica nazionale offriva.
– La realtà vera del Pd non è fatta di quelli che si propongono ogni giorno, in modo ossessivo e insopportabile, e a volte senza che rappresentino nulla, sul palcoscenico mediatico nazionale.
– La realtà vera, ampiamente maggioritaria, è fatta di militanti, amministratori, cittadini che lavorano in silenzio, che fanno prevalere il senso di partito sul gusto del presenzialismo; che disprezzano il correntismo; che spesso hanno rinunciato a esprimere dissenso verso le decisioni della segreteria per pure ragioni di lealtà.
– Oggi, di fronte a un partito in macerie, che in intere aree del Paese e del Sud è del tutto inesistente, e che ha perduto il rispetto della gente, occorre voltare pagina e prendere un’iniziativa forte, che aiuti a recuperare le ragioni vere di esistenza del Pd.
– L’agenda politica e programmatica del Pd, la formazione del gruppo dirigente, devono partire dai territori. È questo il primo elemento di un cambiamento radicale ormai ineludibile.
– L’alternativa non è tra palude burocratica e modernismo inconsistente. L’obiettivo è realizzare un partito vivo, aperto, fatto di militanza, rigore e sobrietà, fra valori proclamati e coerenza di vita, liberato dalle forme di presunzione storica e dalle illusioni di superiorità morale contraddette dalla realtà. Un partito nel quale si rispettino le regole e si proceda allo smantellamento del correntismo. Un partito di donne e di uomini liberi, non di portaborse. E, soprattutto, un partito radicato nella terra, non sospeso per aria, e utile a migliorare le condizioni di vita e di lavoro della gente. Un partito, infine, in grado di suscitare passione, speranza, nuove idealità.
– Non tollereremo più di essere quelli che sopportano in silenzio il grosso della fatica, nei territori, ma poi “muoiono di lealtà

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