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DEPOSITO CAUZIONALE PER ACQUA E GAS, SOLDI SOTTRATTI ALL’ECONOMIA REALE

In questa estate 2014, le “sorprese” non si limitano alle notizie dei media che cercano di dare una spiegazione alle complesse manovre autoritarie dei nostri governanti, ma arrivano, chiuse in buste ben sigillate, direttamente nelle caselle postali dei condomini.

E’ proprio in questi giorni, infatti, che Salerno Sistemi S.p.A. sta inviando puntualmente la “bolletta” trimestrale per il pagamento dei consumi di acqua alle famiglie salernitane.

 

Stavolta, però, c’è un inatteso ed ulteriore addebito che attende tutti i consumatori. Un ulteriore balzello non piacevole per le nostre tasche, ovvero la prima rata di un deposito cauzionale del tutto inaspettato.

Ancora un aggravio per le finanze dei cittadini che, per un motivo o per l’altro, continuano ad essere depredate da continui prelievi che riducono ancor di più la possibilità di spesa tanto decantata e necessaria per la ripresa del Paese che continua a sprofondare in una recessione inarrestabile.

Nel foglio di comunicazione, allegato alla fattura, è possibile conoscere meglio la richiesta di deposito cauzionale che avviene in applicazione di delibere dell’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico.

In particolare si fa riferimento alla Delibera n. 86 del 28/02/2013 dell’Autorità con cui si disciplina il deposito cauzionale per il servizio idrico integrato.

Ebbene, la delibera in questione intende disciplinare l’applicazione del deposito cauzionale per il servizio idrico integrato. Dalla lettura della premessa e dell’articolato emerge chiaramente l’intenzione di salvaguardare l’equità sociale attraverso la determinazione di una progressione di addebito sulla base delle capacità reddituali, attraverso una esenzione agli utenti finali che usufruiscono di agevolazioni tariffarie di carattere sociale, del rischio di morosità, dipendente dalla periodicità di fatturazione e dalla tempistica di pagamento e di sollecito, ed infine della sostenibilità da parte dell’utenza con particolare riguardo alle utenze domestiche.

Ciò non sembra accadere a Salerno; infatti Salerno Sistemi S.p.A. ha stabilito una quota fissa di deposito cauzionale per tutti gli utenti senza distinzione alcuna. Il principio di equità, secondo cui l’introduzione del deposito cauzionale tutelerebbe la cittadinanza solerte nei pagamenti nei confronti di quella morosa, viene totalmente disatteso a causa della modalità superficiale con cui il deposito cauzionale è addebitato ai cittadini salernitani.

Di fondamentale importanza è poi la questione relativa all’adozione e pubblicazione da parte del gestore, della cosiddetta Carta dei Servizi, secondo le modalità di cui alla deliberazione 586/2012/R/IDR, art. 2: “entro il 30 giugno 2013 i gestori rendano disponibile la propria Carta dei servizi e le informazioni relative alla qualità dell’acqua fornita nel proprio sito internet, con accesso diretto dalla home page, e con almeno una ulteriore modalità, in modo che siano accessibili a tutti gli utenti finali;”.

Un documento, questo, obbligatorio per la richiesta del deposito cauzionale secondo quanto sancito dal comma 2 dell’art. 3 della delibera n. 86 del 28/02/2013, la cui conformità alla normativa in vigore risulta insufficiente sia in termini di contenuti che in termini di pubblicazione per il mancato rispetto dell’applicazione delle norme in materia di trasparenza amministrativa.

Da un’attenta analisi, il sito ufficiale di Salerno Sistemi S.p.A. (http://www.salernosistemi.it), infatti, disattende, ad oggi, totalmente la normativa in materia di trasparenza, accessibilità e usabilità.

A pag. 10 della Carta dei Servizi, consultabile on-line in modo piuttosto complicato, c’è una tabella che riduce, in maniera alquanto superficiale, le categorie di utenti cui applicare il deposito cauzionale. Per la categoria domestica il costo è di € 50,00.

Questa modalità di calcolo non tiene conto dei numerosi aspetti che renderebbero tale prelievo più equo. Cosi facendo è palese che l’aggravio è maggiore proprio per coloro che hanno minore capacità reddituale, in totale contrasto con quanto deliberato dall’Autorità.

Un altro aspetto fondamentale non preso in considerazione dagli amministratori salernitani è la periodicità di fatturazione che influenza il flusso di cassa e il recupero dei crediti. A dispetto di quanto stabilito, a Salerno la fattura arriva agli utenti con cadenza trimestrale, un intervallo di tempo inferiore rispetto a quello previsto dal d.P.C.M. del 4 marzo 1996 e dal d.P.C.M. del 29 aprile 1999: la fatturazione deve avere cadenza almeno semestrale e la lettura dei contatori deve essere effettuata due volte l’anno: prima e dopo il periodo estivo o di massimo consumo.

E’ difficile comprendere quale criterio abbia spinto gli amministratori ad applicare una delibera senza tener conto dei principi di uniformità ed equità enunciati dalle consultazioni che hanno preceduto la delibera stessa. Non si è tenuto conto che il tema della rischiosità del servizio debba essere affrontato in un contesto più ampio della sola metodologia tariffaria con regolazioni specifiche relative alle condizioni socio economiche dell’utenza interessata. Anche la modifica unilaterale delle condizioni contrattuali, seppure regolamentata dal Codice Civile, assume connotati fortemente rischiosi per la tenuta legale dell’operazione di addebito del deposito cauzionale nei confronti di utenti rispettosi del rapporto contrattuale stabilito da lungo tempo.

Nel marzo del 2012, il Giudice di Pace di Pistoia accoglieva la richiesta di un gruppo di cittadini contro la Società di gestione del servizio idrico, Publiacqua S.p.A., dichiarando che il pagamento del deposito cauzionale non era dovuto e annullava le fatture emesse nei confronti degli attori nella parte in cui la società chiedeva il pagamento delle somme relative al deposito cauzionale.

Tra i motivi della decisione, si legge: “E’ principio generale di diritto civile che le norme contrattuali non possono essere modificate unilateralmente da uno dei contraenti a meno che l’altra parte non approvi espressamente la modifica”.

Sono certo che i comitati cittadini saranno vigili rispetto a questo modus operandi e che gli esponenti politici non ignorino la richiesta di aiuto che arriva, ancora una volta, da coloro che più sono colpiti da inique disposizioni di prelievo.

Francesco Virtuoso