
Lo scrivono i responsabili cittadini del Partito Democratico di Eboli.
È stato un anno di assenze colpevoli e conniventi a conferenze di servizi su questioni che cambieranno, in peggio, il futuro del nostro territorio e delle prossime generazioni; di fondi persi per le scuole, per le imprese e per il territorio. Un anno di ordinanze deboli ed intermittenti, al pari delle luci natalizie, scritte e poi ritirate (pensiamo a quella sul senso unico di via Gonzaga e, da ultimo, a quella sulle chiusure di bar ed esercizi pubblici nei giorni di festa); un anno di battaglie irrazionali contro la musica ed i giovani imprenditori, di totale assenza di programmazione di eventi culturali e ludici. È stato un anno di autocelebrazioni per risultati conseguiti da altri prima di loro e di foto sui social a immortale con piglio trionfalistico l’ordinario ( tagli dell’erba, riparazione delle buche…); un anno di attacchi violenti e personali all’opposizione, di giochi di potere trasformisti e di campagne elettorali un po’ per questa parte politica un po’ per un’altra, un po’ a destra o un po’ a sinistra, un po’ nei bar e un po’ persino nello spazio “pubblicissimo” comunale (vedi , ad esempio, la tappa del tour elettorale di Mara Carfagna celebrata nell’aula consiliare). È stato un anno di “politiche SUL personale”, anziché di “politiche DEL personale”, con un metodo di reclutamento che sembra rifuggire la selezione concorsuale per preferirle la cooptazione politica e ad personam (vedi gli strani casi di lavoratori a loro vicini che riescono a venire a lavorare sotto casa). Un anno così – freddo, inutile e dannoso, al pari della pista di ghiaccio a pagamento (costosa per i bambini, per i contribuenti e per l’ambiente) – che si chiude con un bruttissimo Consiglio Comunale. Dopo aver permesso e favorito la strumentalizzazione di rancori personali attraverso una violazione palese delle norme, la maggioranza si è mostrata disgregata e assente, sì da non far raggiungere il numero legale, su una questione tanto delicata come quell’approvazione dei debiti fuori bilancio.
Con consiglieri che rimangono ostruzionisticamente nei corridoi, è sotto gli occhi di tutti la crisi di questa maggioranza. Quale sia la materia del contendere – la gestione del piano di zona, le nomine che tardano ad ufficializzarsi, i post social dei più giovani consiglieri fatti cancellare d’imperio…. – non è dato sapere, coerentemente a uno stile politico e comunicativo opaco a cui ci hanno abituato in questo anno.
Natale, però, è anche tempo di speranze… La speranza è che si ravvedano, che inizino a rispettare le regole che presidiano la dialettica democratica e quelle che reggono le procedure utili all’imparzialità, all’efficacia ed al buon andamento della Pubblica amministrazione; che abbandonino la spocchia dei finti buoni e giusti e quell’odiosa doppia morale, coltivata e nutrita amorevolmente da anni e anni di un sistema di potere che sembra tramandarsi per diritto ereditario.