I leader dei principali partiti, fatta eccezione per Matteo Salvini che si è già tirato fuori dalla contesa elettorale, non hanno ancora sciolto la riserva sulla partecipazione diretta e personale alla prossima tornata elettorale per le Europee dell’8 e 9 giugno. Non lo ha, ancora, fatto la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, consapevole del fatto che la sua candidatura potrebbe spostare qualche punto percentuale che, al di là dell’aspetto politico, si potrebbe tradurre anche in qualche seggio in piu’ per Fdi all’interno del Parlamento Europeo.
E non ha ancora sciolto la riserva Elly Schlein, Segretaria del Partito Democratico, consapevole che la tenuta del Pd alle prossime europee equivale anche a consolidare la sua leadership nazionale ed evitare l’ennesima fase congressuale per il partito. Metterci la faccia potrebbe essere un rischio, non farlo, pero’, sarebbe altrettanto pericoloso.
In casa M5S la presenza di Giuseppe Conte non sembra necessaria, almeno nel Collegio del Sud Italia dove il ruolo di capolista andrà all’ex Presidente dell’Inps Tridico che, di fatto, ha già iniziato la sua campagna elettorale
Difficile, poi, che nell’area moderata ci possano essere le candidature di Matteo Renzi (Italia Viva) e di Carlo Calenda (Azione) che sembrano preoccupati, entrambi, dal raggiungimento della fatidica soglia del 4%.-