La senatrice di Forza Italia, Eva Longo alla testa dell’area vicina all’onorevole Raffaele Fitto. Non ne fa mistero la parlamentare salernitana da sempre critica rispetto ai metodi adottati in Campania. «Dopo la delusione alle amministrative e alla provinciali è ora che nel partito si cambi metodo». Nessuno scontro con la coordinatrice Mara Carfagna «ma basta con le nomine calata dall’alto» spiega la Longo: «È arrivato il momento che a guidare il partito sia chi ha il consenso ed ha l’esperienza altrimenti rischiamo di perdere il contatto con i nostri elettori che sono stufi delle beghe di questo centrodestra».
Quattro senatori e tre deputati guidano l’area alla quale l’ex governatore della Regione Puglia sta lavorando per cercare di risvegliare il partito dopo l’ascesa del cavaliere. «Non siamo assolutamente contro Berlusconi – chiarisce la senatrice Longo – Però basta con questi metodi, la politica deve essere fatta da chi fa politica e non da persone nominate altrimenti siamo destinati all’estinzione». Ovviamente le ripercussioni di tale scelta si ripercuotono anche nella nostra provincia «dove sono già tanti gli amministratori che mi hanno inviato attestazioni di stima». Cosa si chiede per Salerno? Facile, «l’azzeramento di tutte le cariche e la ricostruzione del partito con logiche meritocratiche e di esperienza». Per la Longo «anche tutti questi giovani che sono stati nominati vengono mandati allo sbaraglio è necessario che invece proprio le nuove generazioni crescano con una classe dirigente competente». Anche a livello regionale le richieste non cambiano. E in vista del voto «è giusto che si facciano le primarie anche nel centrodestra – commenta la Longo Dalle primarie anche lo stesso presidente Stefano Caldoro potrà uscirne più rafforzato». E tanti sono gli amministratori, e non solo, pronti a sostenere la corrente Fitto a Salerno e provincia. Tra questi ci potrebbe essere Salvatore Cagliano da tempo critico verso la dirigenza del partito salernitano. Ne fa già parte Ma ria Rosaría Carfagna, cugina dell’ex ministro salernitano, da tempo distante dalle scelte del partito salernitano. E proprio lei potrebbe avere un ruolo determinate (si occupava del tesseramento, ndr). «A Salerno Fi vive una situazione particolare – scrive su Fb – non è questione di gruppi, ma di metodi. Noi chiediamo confronto e democrazia, non siamo più disposti ad accettare diktat dall’alto».
tratto da la citta’ di salerno.it