LA CAMERA APPROVA IL DISEGNO DI LEGGE PER IL VOTO FUORI SEDE

Via libera, da parte dell’Aula della Camera, con 159 sì, nessun voto contrario e 84 astenuti, alla proposta di legge, assunta come testo base, recante delega al governo in materia di esercizio del diritto di voto in un Comune diverso da quello di residenza, in caso di impedimenti per motivi di studio, lavoro o cura, e delle abbinate proposte di legge. Da registrare l’astensione dei gruppi di opposizione. Il provvedimento passa all’esame del Senato. “Nel rispetto dell’articolo 48 della Costituzione”, si legge nel testo base approvato dalla commissione Affari costituzionali di Montecitorio, “al fine di consentire l’esercizio del diritto di voto a tutti i cittadini, garantendo la piena partecipazione degli elettori al processo democratico, il governo è delegato ad adottare, entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi volti a disciplinare, nel rispetto dei principi di uguaglianza, personalità, libertà, segretezza e sicurezza del voto: le modalità atte a garantire l’esercizio del diritto di voto degli elettori che per motivi di studio, lavoro o cura si trovano in un comune diverso da quello di residenza in occasione dello svolgimento di consultazioni elettorali o referendarie; una rimodulazione della tariffa agevolata applicata dagli enti e dalle società che gestiscono i servizi di trasporto in favore degli elettori residenti in Italia e all’estero che devono recarsi a votare nei rispettivi Comuni di iscrizione elettorale”.