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LA CITTA’ E CRONACHE DEL SALERNITANO, COMPENSO MANAGER PUBBLICI. C’E’ CHI HA RINUNCIATO ALL’INDENNITA’: IL CASO AEROPORTO

Sono stati i quotidiani LA CITTA’ e CRONACHE DEL SALERNITANO a pubblicare, questa mattina, un’interessante articolo sul compenso dei manager delle società pubbliche della Provincia di Salerno. Cifre che non commentiamo, lasciando tutto al giudizio dei lettori, anche se spicca come per il Consorzio Aeroporto, ente con il maggiore capitale sociale rispetto a tutte altre società pubbliche, i membri del CDA, a cominciare dal Presidente Antonio Fasolino abbiano rinunciato ad ogni tipo di indennità. Ecco l’elenco dei compensi.

 

 

SALERNO SOLIDALE – PRESIDENTE MENA ARCIERI – EURO 55.344,00= ALL’ANN0

 

SALERNO MOBILITA’ – PRESIDENTE MASSIMILIANO GIORDANO – EURO 50.000,00= ALL’ANNO

 

SALERNO PULITA – PRESIDENTE PELLEGRINO BARBATO  – EURO 49.500,00= ALL’ANNO 

 

CENTRALE DEL LATTE – PRESIDENTE UGO CARPINELLI – EURO 49.810,00= ALL’ANNO 

 

SALERNO ENERGIA – PRESIDENTE ANTONIO FERRARO – EURO 49,810,00= ALL’ANNO 

 

AUSINO – PRESIDENTE MATILDE MILITO – EURO 29.517,00= ALL’ANNO 

 

di Marta Naddei

La regina di denari delle partecipate del Comune di Salerno è sempre lei. Mena Arcieri, amministratore unico di Salerno Solidale, batte ancora una volta tutti i colleghi per quel che riguarda l’entità dei compensi – lordi – annui percepiti per ricoprire l’incarico. Non che gli altri presidenti o amministratori se la passino male, ma l’avvocato Arcieri con i suoi 55mila 344 euro si pone in testa alla classifica. 
In totale, ammonta a 665 mila euro lordi annui il tetto stipendi dei dirigenti delle società municipalizzate, a partecipazione totale o parziale, del Comune di Salerno. Ma è nei management delle aziende a totale partecipazione dell’ente capoluogo che ci si imbatte nei compensi più alti: oltre a quello di Mena Arcieri, alla guida della economicamente disastrata Salerno Solidale, ci sono anche Massimiliano Giordano – amministratore unico di Salerno Mobilità – che può contare su uno stipendio lordo annuo di 50 mila euro tondi tondi. Di poco meno devono “accontentarsi” di qualche decina di euro in meno l’amministratore unico di Salerno Energia, l’ingegnere Antonio Ferraro, il presidente di Salerno Patrimonio Ivan Meta (succeduto a Simone Labonia, implicato e condannato nel processo inerente al crac Amato, ndr) e il dimissionario presidente della Centrale del Latte Ugo Carpinelli, che guadagnano 49 mila 810 euro. Un gradino più giù si trova poi Pellegrino Barbato, vertice massimo di Salerno Pulita, che registra un emolumento di 49.500 euro lordi annui.
Alle posizioni apicali si accompagna una schiera di consiglieri di amministrazione – Marcello Fasano, Michele Figliulo (attuale presidente della Centrale) Corrado Martinangelo e Mariano Mucio (per la Centrale del Latte) e Monica Achille di Salerno Patrimonio che, per il loro ruolo, ricevono 21.600 euro l’anno.
Insomma, a conti fatti, per quel che concerne le aziende municipalizzate del Comune di Salerno, per l’Ente di palazzo di Città la spesa per gli emolumenti di presidenti, amministratori unici e consiglieri d’amministrazione ammonta a circa 413 mila euro lordi l’anno.
Ci sono poi anche i vari manager delle società in cui il Comune capoluogo detiene una quota di partecipazione insieme ad altri enti. Importanti i compensi dei dei commissari liquidatori della Siis, Ortensio De Feo e Giuseppe Giannella che guadagneranno 40 mila euro lordi l’anno fino alla eventuale revoca dello stato di liquidazione; non se la passa male nemmeno la neo rieletta presidente dell’Ausino, Matilde Milite che guadagna 29 mila 517 euro. Nell’elenco figura anche l’ex commissario liquidatore del Cstp, azienda ora transitata sotto l’esperta guida di Raimondo Pasquino, Mario Santocchio che per la sua attività riceveva poco più di 25 mila euro lordi.
Fanalini di coda sono il liquidatore della Salerno Sviluppo Francesco Ruggiero, con un emolumento di 12 mila euro e la liquidatrice della Trasporti marittimi salernitani Rossella Campitiello che si ferma a poco più di 2 mila euro.
Dunque, si tratta certamente di compensi di tutto rispetto che, a ben guardare, però cozzerebbero con quel concetto di spending review e austerità che tante volte è stato sbandierato. Soprattutto se si considera che – di recente – il sindaco di Salerno ha addirittura sostenuto che a guadagnare troppo rispetto a ciò che fanno sono i dipendenti delle partecipate: siamo sicuri che sia così?

 

 

 

 

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